L’Unione Europea ha recentemente affrontato una battuta d’arresto nella sua strategia di pressione su Mosca, in un contesto di crescente tensione internazionale. Il 26 ottobre 2025, durante una riunione dei leader europei, è stato approvato un documento che non ha soddisfatto le aspettative iniziali, omettendo riferimenti specifici a prestiti per l’Ucraina basati sui beni congelati della Russia, come proposto in una bozza precedente. La mancanza di un accordo unanime ha portato a una formulazione più generica, definita “opzioni di sostegno finanziario”.
Le conclusioni del Consiglio europeo
Il Consiglio Europeo, durante la sua riunione, ha sottolineato l’impegno a rispondere alle esigenze finanziarie urgenti dell’Ucraina per il biennio 2026-2027, inclusi i suoi sforzi militari e di difesa. La Commissione è stata invitata a presentare rapidamente delle opzioni di sostegno finanziario, basate su una valutazione delle necessità di finanziamento dell’Ucraina. Tuttavia, il testo approvato dai 26 leader ha segnato un netto arretramento rispetto alla proposta iniziale, che prevedeva esplicitamente l’uso dei beni russi congelati per un prestito a Kiev. Il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, ha evidenziato la necessità di affrontare gli aspetti tecnici e legali di questa ipotesi, con l’intenzione di tornare sul tema durante il prossimo incontro di dicembre.
Le preoccupazioni del Belgio
Le perplessità del Belgio, paese sede di Euroclear, custode della maggior parte dei beni congelati della Banca Centrale Russa, hanno pesato notevolmente sulla discussione. Bruxelles teme di trovarsi a dover affrontare cause legali da parte della Russia, potenzialmente per cifre enormi, che rappresenterebbero una parte significativa del reddito nazionale. Bart De Wever, leader belga, ha richiesto garanzie di mutualizzazione integrale dei rischi e l’inclusione non solo degli asset russi detenuti da Euroclear, ma anche di quelli presenti in altri paesi europei.
Le pressioni politiche e le richieste di Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha partecipato attivamente alla riunione di Bruxelles, esprimendo la necessità di un sostegno finanziario robusto per affrontare le sfide attuali. Durante il suo intervento, ha ringraziato gli Stati Uniti e l’Unione Europea per le nuove sanzioni imposte alla Russia, evidenziando che ulteriori pressioni sono necessarie per portare Mosca al tavolo delle trattative. Zelensky ha anche discusso della fornitura di missili a lungo raggio, come i Tomahawk, sottolineando l’importanza di potenziare le capacità di difesa dell’Ucraina.
Il dialogo con l’Italia
Nella giornata del 25 ottobre, Zelensky ha incontrato la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, per discutere strategie di protezione del settore energetico ucraino dagli attacchi russi. Meloni ha confermato il supporto dell’Italia nel rafforzare la resilienza delle infrastrutture energetiche ucraine, un aspetto cruciale per sostenere la popolazione civile in un contesto di conflitto. Durante l’incontro, sono stati esplorati anche progetti di difesa congiunti e l’uso dei beni russi congelati, evidenziando un impegno condiviso nel contrastare le aggressioni russe.
La situazione attuale evidenzia le difficoltà che l’Unione Europea deve affrontare nel coordinare una risposta efficace alle sfide poste dalla Russia, mentre i leader europei continuano a cercare soluzioni praticabili per sostenere l’Ucraina e garantire la stabilità nella regione.
