Trump e Putin: il vertice bloccato tra sanzioni e messaggi contraddittori

Marianna Ritini

Ottobre 24, 2025

Il conflitto tra Russia e Stati Uniti continua a intensificarsi, con i leader delle due potenze che si scambiano dichiarazioni sempre più minacciose. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha avvertito che la Russia risponderà in modo “devastante” a qualsiasi attacco, mentre il presidente americano, Donald Trump, ha suggerito che sarà necessario attendere sei mesi per valutare l’efficacia delle sanzioni imposte a Mosca.

Il 24 ottobre 2025, durante una fase di tensione crescente, i due leader sembrano più lontani che mai dalla risoluzione della crisi ucraina. Il vertice previsto a Budapest è stato rinviato a data da destinarsi, lasciando spazio a una serie di sanzioni americane contro i giganti petroliferi russi, Rosneft e Lukoil. L’ipotesi di fornire missili Tomahawk all’Ucraina aleggia come una minaccia concreta, scatenando la reazione di Putin.

Putin e il crescendo: “Colpiteci e risponderemo”

Vladimir Putin ha dichiarato che il dialogo è preferibile all’affrontamento diretto, sottolineando l’importanza di non prendere la questione alla leggera. Il presidente russo ha commentato il rinvio dell’incontro di Budapest, affermando che sarebbe stato un errore concludere senza risultati tangibili. “Il dialogo è sempre meglio dello scontro”, ha ribadito, esprimendo la sua preoccupazione per l’escalation del conflitto.

Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti sono state etichettate da Putin come un “atto ostile” che non favorisce il miglioramento dei rapporti tra le due nazioni. La sua reazione si è fatta più incisiva quando ha affrontato la questione della fornitura di armi all’Ucraina, avvertendo che qualsiasi attacco al territorio russo non rimarrebbe senza una risposta forte e potenzialmente devastante. La situazione si fa sempre più tesa, con il rischio di un’escalation che preoccupa la comunità internazionale.

Trump sulla riva del fiume: “Tra 6 mesi vediamo…”

Donald Trump, parlando dalla Casa Bianca, ha risposto alle provocazioni di Putin in modo misurato. Quando i giornalisti gli hanno chiesto delle sanzioni e delle affermazioni del presidente russo riguardo alla resilienza dell’economia russa, Trump ha risposto: “Sono felice per lui. Vediamo cosa succede tra sei mesi”. Questa affermazione ha evidenziato un certo scetticismo nei confronti della posizione russa e ha segnato un cambio di tono rispetto a precedenti dichiarazioni più conciliatorie.

La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha cercato di mantenere aperti i canali di comunicazione, affermando che un incontro tra Trump e Putin non è da escludere completamente. Ha sottolineato che il presidente desidera risultati concreti e non solo parole, esprimendo frustrazione per l’assenza di progressi nelle trattative. Leavitt ha incluso anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel discorso, evidenziando l’importanza di un accordo positivo.

La tensione tra le due potenze sembra destinata a perdurare, con la comunità internazionale che osserva attentamente gli sviluppi. La situazione rimane fluida e le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive per il futuro dei rapporti tra Russia e Stati Uniti, così come per la stabilità dell’intera regione.

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