Ucraina: l’Unione Europea introduce nuove sanzioni contro la Russia, Zelensky chiede maggiore pressione per il cessate il fuoco

Lorenzo Di Bari

Ottobre 23, 2025

Il 23 ottobre 2025, il Consiglio dell’Unione Europea ha ufficialmente approvato il diciannovesimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia, in risposta all’aggressione in Ucraina. La comunicazione è stata rilasciata dalla presidenza danese, che ha confermato che la procedura scritta è stata completata senza obiezioni.

Nuove misure contro l’export di Gnl russo

Le sanzioni europee si concentrano sull’export di gas naturale liquefatto (Gnl) dalla Russia, aggiungendo un ulteriore strato di pressione economica su Mosca. Questo pacchetto segue le misure già annunciate dagli Stati Uniti, che hanno colpito le principali compagnie petrolifere russe, come Rosneft e Lukoil. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha sottolineato l’importanza di queste nuove misure, affermando che per la prima volta si colpisce il settore del gas russo, un elemento cruciale per l’economia di guerra di Mosca. Von der Leyen ha dichiarato: “Non ci fermeremo finché il popolo ucraino non avrà una pace giusta e duratura”.

Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, ha evidenziato la necessità di massimizzare l’impatto delle sanzioni e di chiudere tutte le scappatoie. Secondo Metsola, le sanzioni non riguardano solo il supporto all’Ucraina, ma anche la sicurezza collettiva dell’Unione Europea. Durante il Consiglio europeo, Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo, ha annunciato che verranno garantite le esigenze finanziarie dell’Ucraina per il 2026 e il 2027, incluso l’acquisto di equipaggiamento militare. Costa ha ribadito l’impegno dell’Unione a sostenere l’Ucraina “a qualunque costo”, inviando un messaggio chiaro a Mosca.

Dettagli del pacchetto di sanzioni

Il nuovo pacchetto di sanzioni ha come obiettivo principale le fonti di reddito della Russia, attraverso misure energetiche, finanziarie e commerciali. Le nuove regole prevedono un divieto graduale di importazione di Gnl dalla Russia, con sei mesi per i contratti a breve termine e un divieto totale a partire dal gennaio 2027 per i contratti a lungo termine. Queste misure si affiancano al pacchetto RePowerEU, che mira a fermare le importazioni di gas russo entro il 2028.

In aggiunta, il pacchetto prevede un inasprimento delle restrizioni sulle transazioni per due compagnie petrolifere russe significative. Vengono sanzionate 117 nuove navi della flotta ombra russa, utilizzate per aggirare il tetto massimo sui prezzi, portando il totale a 558 navi. I criteri per l’inclusione di porti di Paesi terzi utilizzati per trasferimenti di droni o missili sono stati ampliati, per evitare il bypass delle sanzioni sul petrolio russo.

Posizione degli Stati Uniti e contatti con Mosca

Le recenti sanzioni statunitensi, annunciate da Donald Trump, rappresentano le prime misure adottate dal Presidente da quando è tornato alla Casa Bianca. Trump ha espresso la speranza che queste “enormi misure” contro i giganti del petrolio russo siano temporanee e ha auspicato una rapida conclusione della guerra in Ucraina. Ha anche comunicato di aver cancellato un incontro con Vladimir Putin, ritenendo che non avrebbe portato a risultati concreti, ma ha affermato che ci sarà spazio per discussioni future.

Marco Rubio, segretario di Stato degli Stati Uniti, ha confermato che gli Stati Uniti sono aperti a contatti con la Russia, se ci sarà l’opportunità di raggiungere la pace. Ha fatto eco alle dichiarazioni del segretario del Tesoro, Scott Bessent, il quale ha sottolineato la necessità di mantenere la pressione sugli alleati affinché aderiscano alle sanzioni. Olga Stefanishyna, ambasciatrice ucraina a Washington, ha accolto favorevolmente l’annuncio delle sanzioni, sottolineando che la pace può essere raggiunta solo attraverso la forza e una pressione continua sull’aggressore.

Tragedia nel distretto di Kharkiv

Sul fronte delle notizie tragiche, le forze russe hanno attaccato i Vigili del Fuoco che stavano intervenendo per spegnere un incendio causato da un bombardamento nell’insediamento di Zelenyi Hai, nel distretto di Kupiansk. Durante l’attacco, un pompiere, Yuriy Chystuikov, di 49 anni, ha perso la vita, mentre altri cinque membri della sua squadra sono rimasti feriti. Questo evento sottolinea la continua violenza e il pericolo che i soccorritori affrontano in zone di conflitto.

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