La Corte Internazionale di Giustizia ha richiesto a Israele di garantire i bisogni primari degli abitanti della Striscia di Gaza e di facilitare il passaggio degli aiuti forniti dall’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Questa richiesta arriva in un momento critico, mentre gli Stati Uniti e Israele stanno discutendo un piano per la suddivisione di Gaza in zone controllate da Israele e Hamas.
Il piano di divisione di Gaza
Il 20 ottobre 2025, il vicepresidente statunitense JD Vance ha rivelato durante una conferenza stampa che gli Stati Uniti e Israele stanno considerando un piano che prevede la divisione della Striscia di Gaza in aree distinte. Queste zone sarebbero controllate rispettivamente da Israele e dal gruppo militante Hamas. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la ricostruzione della regione avverrebbe solo nella parte sotto controllo israeliano, in attesa che Hamas venga disarmato e rimosso dal potere.
Vance ha sottolineato la presenza di due aree distinte a Gaza: una relativamente sicura e l’altra altamente pericolosa. L’intento è quello di espandere la zona sicura, mentre il finanziamento per la ricostruzione non sarà destinato alle aree controllate da Hamas. Jared Kushner, genero dell’ex presidente Donald Trump, ha dichiarato che l’obiettivo è creare una nuova Gaza, offrendo ai palestinesi un luogo dove vivere e trovare lavoro.
Questa proposta ha sollevato preoccupazioni tra i mediatori arabi, i quali temono che la divisione di Gaza possa portare a una forma di controllo permanente da parte di Israele. Le nazioni arabe si oppongono fermamente a questo piano, ritenendo che possa compromettere ulteriormente la stabilità della regione. Un alto funzionario dell’amministrazione statunitense ha precisato che si tratta di un’idea preliminare e che ulteriori aggiornamenti saranno forniti nei prossimi giorni.
Le dichiarazioni della Corte Internazionale di Giustizia
Il 19 ottobre 2025, Yuji Iwasawa, presidente della Corte Internazionale di Giustizia, ha affermato che Israele deve garantire i bisogni fondamentali della popolazione di Gaza. In qualità di potenza occupante, Israele ha l’obbligo di fornire beni essenziali per la sopravvivenza degli abitanti della Striscia. Iwasawa ha sottolineato l’importanza di assicurare il passaggio degli aiuti umanitari, inclusi quelli forniti dall’UNRWA.
La Corte ha evidenziato che Israele deve facilitare i programmi di soccorso delle Nazioni Unite, tra cui quelli dell’UNRWA, per garantire che gli aiuti raggiungano i palestinesi in difficoltà . Nella sua opinione legale, la Corte ha richiesto che Israele permetta all’agenzia di portare aiuti umanitari a Gaza, sottolineando che il governo israeliano non ha fornito prove sufficienti a sostegno delle accuse di terrorismo rivolte ai dipendenti dell’UNRWA.
Iwasawa ha dichiarato che Israele non ha dimostrato che una parte significativa del personale dell’agenzia fosse coinvolto in attività terroristiche. Questa situazione è emersa dopo che Israele ha messo al bando l’UNRWA, accusando alcuni dei suoi membri di partecipazione agli attacchi di Hamas del 7 ottobre. La Corte ha quindi invitato Israele a riconsiderare la sua posizione e a garantire un accesso adeguato agli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza.
