Conferita la laurea a Sara Campanella un anno dopo la sua scomparsa, la madre: “Un giorno atteso in modo diverso”

Marianna Ritini

Ottobre 23, 2025

La tragica vicenda di Sara Campanella, studentessa di 22 anni, continua a suscitare emozioni profonde nella comunità di Messina. Il 3 maggio 2025, la giovane è stata ufficialmente proclamata dottoressa in Tecniche di laboratorio Biomedico, quasi un anno dopo la sua brutale uccisione avvenuta per mano di un collega di corso che lei aveva rifiutato. La cerimonia si è svolta presso l’Università di Messina, dove la rettrice, Giovanna Spatari, ha consegnato la pergamena di laurea a Maria Concetta Zaccaria, madre di Sara.

Il dolore della madre

Durante l’evento, la signora Zaccaria ha espresso il suo dolore e la sua determinazione a mantenere viva la memoria della figlia. “Oggi è un giorno che avevamo sognato assieme a Sara, ma in modo diverso”, ha dichiarato, visibilmente commossa. “Sara ha affrontato tanti sacrifici. Siamo qui per onorarla e ricordarla. La sua luce vivrà sempre in noi. È stato un dono prezioso e la ringrazio per avermi dato una creatura così straordinaria”. Le parole della madre hanno risuonato profondamente tra i presenti, sottolineando l’amore e la bellezza che caratterizzavano la vita di Sara.

Il messaggio della rettrice

La rettrice Spatari ha condiviso il dolore della comunità, evidenziando come il femminicidio di Sara abbia colpito non solo la sua famiglia, ma l’intera città. “Sara era una studentessa che aveva brillantemente superato tutti gli esami e possedeva una straordinaria capacità di ascolto e di aiuto verso gli altri”, ha affermato. La cerimonia ha visto la partecipazione di familiari, docenti, compagni di studi e rappresentanti istituzionali, tra cui i sindaci di Messina e Misilmeri. Claudio, il fratello di Sara, ha voluto sottolineare il legame indissolubile con la sorella, affermando: “Sara era l’immensità. Sara vive”.

Riflessione collettiva

La commemorazione di Sara Campanella si è trasformata in un momento di riflessione collettiva, richiamando l’attenzione sulla necessità di combattere la violenza di genere e di promuovere una cultura del rispetto e della dignità. La sua storia, purtroppo segnata da una fine tragica, continua a ispirare e a unire le persone in un messaggio di amore e speranza.

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