Cgil: sabato manifestazione di milioni di lavoratori in difficoltà, oltre 80 contratti scaduti

Lorenzo Di Bari

Ottobre 23, 2025

Il 23 ottobre 2025, la CGIL ha lanciato un appello urgente per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, evidenziando una situazione critica che coinvolge oltre 3 milioni di lavoratori, tra cui dipendenti dei settori metalmeccanico e telecomunicazioni. La denuncia è stata pubblicata sulla testata multimediale Collettiva.it, dove si sottolinea che attualmente sono 82 i contratti scaduti, con un impatto significativo sulla vita quotidiana dei lavoratori, già segnati da un impoverimento crescente a causa dell’inflazione.

Manifestazione a Roma

Per affrontare queste problematiche, la CGIL ha organizzato una grande manifestazione che si svolgerà sabato 25 ottobre a Roma, con il tema “Democrazia al lavoro“. L’evento prenderà avvio con un corteo da piazza della Repubblica alle 13.30, per concludersi in piazza San Giovanni. Nicola Marongiu, responsabile dell’area Contrattazione, politiche industriali e del lavoro della CGIL, ha dichiarato che l’obiettivo è rinnovare i contratti collettivi nazionali pubblici e privati, aumentando il potere d’acquisto dei lavoratori. La manifestazione sarà sostenuta anche dalla rete di associazioni “La via maestra“.

La CGIL chiede anche la detassazione degli incrementi contrattuali e l’esclusione dagli incentivi per i contratti non rinnovati, sottolineando la necessità di individuare strumenti di copertura finanziaria adeguati. Marongiu ha evidenziato che, considerando che il datore di lavoro nel settore pubblico è lo Stato, il governo deve allocare risorse superiori a quelle previste per il biennio 2022-2024, implementando un intervento fiscale significativo per alleviare il carico su lavoratori dipendenti e pensionati.

Critiche alla tassazione

Durante recenti assemblee sindacali a Bari, Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha espresso una forte critica alla tassazione attuale, sostenendo che il lavoro dipendente e le pensioni sono tassati in misura più alta rispetto ai profitti e alla rendita immobiliare. Landini ha dichiarato che è inaccettabile che nella manovra del governo non ci siano misure per affrontare questa disparità. La CGIL si prepara quindi a scendere in piazza per chiedere non solo il rinnovo dei contratti, ma anche un rilancio degli investimenti da parte delle imprese private.

Detassazione e potere d’acquisto

Secondo anticipazioni sulla legge di bilancio, si prevede una possibile detassazione degli aumenti salariali legati ai rinnovi contrattuali, con una riduzione dell’aliquota IRPEF al 5% per gli incrementi retributivi concordati nel 2025 e 2026. Marongiu ha proposto l’azzeramento dell’aliquota sugli aumenti previsti nei rinnovi, in modo che i benefici si riflettano integralmente nei salari dei lavoratori.

La CGIL intende anche rafforzare la contrattazione collettiva di qualità, suggerendo che bonus e incentivi debbano essere riservati solo a coloro che applicano contratti collettivi rinnovati, come strumento di pressione per garantire i rinnovi. I dati Istat indicano che tra il 2022 e il 2024 l’inflazione cumulata ha raggiunto un +16,4%, mentre i salari reali sono diminuiti del 9%. La CGIL stima che sia possibile mantenere il potere d’acquisto aumentando il costo del lavoro di circa 4.000 euro all’anno per dipendente, con un incremento ancora maggiore per le società partecipate dallo Stato.

Salario minimo legale

Infine, la CGIL ha menzionato la questione del salario minimo legale, ritenuto fondamentale per garantire una protezione adeguata ai lavoratori e per elevare il livello della contrattazione, fungendo da argine contro pratiche di dumping salariale.

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