Assalto al pullman del Pistoia Basket: tre ultras non rispondono al gip

Franco Fogli

Ottobre 23, 2025

Al termine dell’udienza di convalida tenutasi il 23 ottobre 2025, i tre ultras coinvolti nell’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket, avvenuto domenica scorsa, non hanno fornito alcuna risposta alle domande del giudice per le indagini preliminari (gip) di Rieti. I fermati, identificati come Alessandro Barberini, Kevin Pellecchia e Manuel Fortuna, si trovano attualmente in custodia cautelare in attesa di una decisione da parte del gip riguardo la convalida dei loro fermi.

Il tragico evento e le conseguenze legali

L’incidente ha avuto esiti tragici, con la morte di Raffaele Marianella, un tifoso che si trovava a bordo del pullman al momento dell’assalto. Questo evento ha suscitato una forte indignazione e preoccupazione all’interno della comunità sportiva e oltre. Le autorità hanno avviato un’indagine approfondita, e i pubblici ministeri hanno già presentato richiesta di convalida dei fermi per i tre ultras, proponendo la misura della custodia cautelare in carcere. Questa richiesta è ora sotto esame del gip, che dovrà valutare la gravità delle accuse e le prove a carico dei fermati.

Il caso ha messo in luce non solo la violenza legata agli eventi sportivi, ma anche la necessità di misure più severe per garantire la sicurezza dei tifosi. La magistratura sta seguendo attentamente la situazione, considerando le implicazioni legali e sociali di tali atti di violenza.

Le reazioni della comunità e delle autorità

Dopo l’incidente, sono state espresse forti condanne da parte di diversi esponenti delle istituzioni e delle associazioni sportive. Il presidente del Pistoia Basket ha rilasciato una dichiarazione, sottolineando l’importanza di combattere la violenza nel mondo dello sport e di garantire la sicurezza per tutti i tifosi. Anche le forze dell’ordine hanno ribadito il loro impegno a prevenire simili episodi in futuro, intensificando i controlli durante gli eventi sportivi e collaborando con le autorità locali per garantire un ambiente sicuro.

Il dibattito sulla violenza nel calcio e in altri sport è tornato al centro dell’attenzione pubblica, con richieste di riforme e misure preventive più incisive. La speranza è che la tragica morte di Raffaele Marianella possa fungere da catalizzatore per un cambiamento significativo, affinché simili episodi non si ripetano mai più.

In attesa della decisione del gip, la comunità sportiva e i familiari della vittima continuano a seguire con attenzione l’evoluzione del caso, sperando che venga fatta giustizia.

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