Varriale racconta: “La sua gelosia mi distruggeva la casa, ma non l’ho mai toccata”

Marianna Ritini

Ottobre 22, 2025

Il giornalista Enrico Varriale è stato ascoltato oggi, 22 ottobre 2025, nel corso del processo che lo vede accusato di stalking e lesioni personali aggravate nei confronti di una sua ex compagna. L’udienza si è svolta presso il tribunale di Roma, dove Varriale ha fornito la sua versione dei fatti riguardanti un episodio avvenuto l’8 dicembre 2021.

Il racconto dell’imputato

Durante l’udienza, Varriale ha descritto la serata in cui la sua ex compagna si è presentata a casa sua. Secondo il giornalista, la donna sarebbe entrata con un atteggiamento aggressivo, iniziando a distruggere oggetti presenti nell’abitazione, come portafotografie e bicchieri. “Ero disperato, cercavo di contenere la sua furia, ma non l’ho colpita”, ha affermato Varriale, difendendo la propria innocenza. I fatti contestati risalgono a un periodo compreso tra dicembre 2021 e febbraio 2022.

Le accuse e la difesa

L’accusa sostiene che Varriale abbia messo in atto condotte reiterate di minaccia e molestia, arrivando ad aggredire fisicamente la compagna, tanto da farle perdere i sensi e procurarle lesioni. Il giornalista, già condannato lo scorso giugno a una pena di 10 mesi, sospesa, ha negato ogni accusa, affermando di non aver mai minacciato né picchiato la donna, con cui ha avuto una relazione di breve durata, circa quattro mesi.

Varriale ha spiegato che la relazione era caratterizzata da frequenti incomprensioni, dovute alla gelosia della sua ex compagna. “Si era presentata con un messaggio su Facebook e abbiamo iniziato a frequentarci, ma spesso poi non ci sentivamo per settimane”, ha dichiarato. Riguardo all’episodio dell’8 dicembre, ha raccontato che la donna, dopo aver trovato alcuni messaggi sul suo telefono, si era allontanata molto arrabbiata, per poi tornare e scatenare la sua ira.

Le conseguenze dell’episodio

In seguito all’incidente, Varriale ha riferito di aver ricevuto proposte dalla sua ex e dalla figlia di andare a stare a casa loro per alcuni giorni, suggerendo che la situazione fosse diventata insostenibile. Il giornalista ha contestato anche l’accusa di aver contattato la vittima tramite numeri anonimi e di aver cercato di ottenere informazioni attraverso il monitoraggio dei suoi profili social.

La difesa di Varriale, rappresentata dagli avvocati Fabio Lattanzi ed Ester Molinaro, ha messo in evidenza la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse, sostenendo che il comportamento dell’imputato non giustificherebbe le gravi accuse mosse nei suoi confronti. L’udienza si è conclusa con la testimonianza di Varriale, che ha ribadito la sua innocenza e la volontà di chiarire la verità sui fatti contestati.

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