Ucraina, si allontana il confronto diretto tra Trump e Putin. Ue e Kiev elaborano un piano in 12 punti

Lorenzo Di Bari

Ottobre 22, 2025

Secondo quanto riportato da un funzionario della Casa Bianca a Axios, l’atteso incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin non si realizzerà nel breve periodo. Anche il vertice tra Marco Rubio e Sergei Lavrov è stato rinviato. Dopo un iniziale ottimismo relativo alla relazione tra il presidente americano e il leader russo, si assiste ora a un nuovo rallentamento: il summit per la pace in Ucraina sembra essere stato posticipato a data da destinarsi, con Mosca che ha ridotto le aspettative anche per il colloquio tra il segretario di Stato statunitense e il ministro degli Esteri russo.

Le ragioni di questa retromarcia restano poco chiare, soprattutto dopo la recente e incoraggiante conversazione telefonica tra Trump e Putin. Tuttavia, secondo le indiscrezioni, la persistente divergenza di opinioni tra il Cremlino e la Casa Bianca su questioni cruciali e sulle prospettive di conclusione del conflitto potrebbe essere alla base di questa situazione. Gli Stati Uniti continuano a discutere a distanza con la Russia possibili soluzioni al conflitto, mentre Mosca ribadisce il suo rifiuto a un cessate il fuoco. Nel frattempo, l’Unione Europea, sempre schierata a sostegno di Volodymyr Zelensky, sta collaborando con l’Ucraina per elaborare una proposta in 12 punti per porre fine alla guerra, proposta che però esclude la cessione del Donbass, una condizione fondamentale per Putin.

Rinvio del vertice Trump-putin e stand by del colloquio Rubio-lavrov

La CNN ha riportato per prima la notizia sul probabile rinvio del faccia a faccia tra Trump e Putin, anticipando anche la pausa sull’incontro tra il segretario di Stato statunitense e il ministro degli Esteri russo. Axios ha confermato la notizia, citando un funzionario della Casa Bianca. “Non è previsto un incontro tra il presidente Trump e il presidente Putin nell’immediato futuro. Rubio e Lavrov hanno avuto una telefonata produttiva, pertanto un ulteriore incontro di persona non è necessario”, ha dichiarato il cronista di Axios su X.

Questa fuga di notizie ha costretto il Cremlino a rilasciare una precisazione ufficiale, confermando quanto riportato dai media, ma da un punto di vista differente. Dmitry Peskov, portavoce di Putin, ha affermato che né il presidente russo né quello statunitense hanno fissato una data per il loro incontro a Budapest, sottolineando che è necessaria una preparazione adeguata. “È necessario del tempo per organizzare questo incontro”, ha aggiunto Peskov.

Il ministro Lavrov ha espresso sorpresa riguardo alla notizia della CNN, affermando che la posizione della Russia non è cambiata. Ha anche sottolineato come i media occidentali, in particolare la CNN, stiano diffondendo disinformazione. “È impossibile sospendere qualcosa che non è stato concordato”, ha affermato Lavrov, evidenziando la campagna di notizie false da parte di alcuni organi di informazione.

Trump riluttante: “Non voglio un incontro inutile”

Nella giornata di ieri, Trump ha risposto alle domande della stampa nello Studio Ovale, dichiarando: “Non abbiamo preso una decisione. Non voglio avere un incontro inutile, non voglio perdere tempo”. Ha rivendicato i suoi successi diplomatici, sottolineando che le attuali perdite umane tra le forze ucraine e russe sono elevate. “Vediamo cosa succede”, ha aggiunto, mantenendo aperta la possibilità di un cessate il fuoco. Ha anche ribadito che, se fosse stato presidente, la guerra non sarebbe iniziata.

Trump ha affermato che, nonostante la guerra in corso, non si sente condizionato e ha sottolineato che gli Stati Uniti continuano a fornire armi alla NATO. “Putin sa che la guerra non sarebbe iniziata se io fossi stato presidente”, ha affermato, evidenziando l’importanza di trovare una soluzione pacifica.

Il rifiuto di Mosca al cessate il fuoco

Lavrov ha nuovamente confermato il rifiuto della Russia a un cessate il fuoco, affermando che Mosca non accetterà una tregua fino a quando le cause del conflitto non saranno risolte. Ha respinto le richieste di cessate il fuoco provenienti da varie capitali europee, sostenendo che tali richieste contraddicono gli accordi raggiunti tra i presidenti statunitense e russo in Alaska.

Secondo Lavrov, un cessate il fuoco permetterebbe all’Ucraina di riorganizzarsi e prepararsi a nuovi attacchi, come avvenuto in passato. Ha anche criticato leader come Emmanuel Macron, accusandoli di chiedere una tregua mentre continuano a inviare armi a Kiev. Putin ha mantenuto una posizione ferma riguardo alle richieste di Kiev, escludendo concessioni territoriali.

Il piano in 12 punti di ue e kiev

Nel frattempo, i Paesi europei stanno collaborando con l’Ucraina per elaborare una proposta in 12 punti per fermare la guerra, congelando la situazione al fronte e respingendo la richiesta di Putin per la cessione del Donbass. Le discussioni per definire i dettagli del piano sono in corso, con l’intento di ottenere l’approvazione degli Stati Uniti. Inviati europei partiranno per gli Stati Uniti questa settimana.

La proposta prevede l’istituzione di una commissione per la pace presieduta da Trump, incaricata di monitorare l’attuazione degli accordi. Inoltre, ci sarebbe il ritorno di tutti i bambini ucraini deportati e lo scambio di prigionieri. L’Ucraina riceverebbe garanzie di sicurezza, fondi per la ricostruzione e una corsia veloce per l’adesione all’Unione Europea. Le sanzioni contro la Russia sarebbero gradualmente revocate, mentre i 300 miliardi di dollari congelati sarebbero restituiti solo se Mosca collaborerà alla ricostruzione post-bellica dell’Ucraina. Infine, si prevede che Mosca e Kiev avviino negoziati sul governo dei territori occupati, che non saranno riconosciuti giuridicamente né dall’Europa né dall’Ucraina.

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