Gaza, Vance incontra Netanyahu in Israele: “Qui per monitorare, non come con i bambini”

Lorenzo Di Bari

Ottobre 22, 2025

Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha dichiarato che il compito di disarmare Hamas e ricostruire Gaza è complesso, ma gli Stati Uniti sono pronti ad affrontarlo come partner. Queste affermazioni sono state rilasciate durante un incontro a Gerusalemme con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il 22 ottobre 2025.

Il ruolo degli Stati Uniti nella crisi di Gaza

Durante la conferenza stampa, Vance ha chiarito che non si tratta di una supervisione simile a quella di un tutore, ma di un impegno serio per garantire che le forze americane e israeliane lavorino insieme in modo efficace. “Ci sono molte persone competenti che stanno svolgendo un ottimo lavoro”, ha affermato, sottolineando l’importanza di un’azione coordinata. Il vicepresidente ha contestato l’idea che l’amministrazione Trump stia assumendo un ruolo di “baby sitter” durante la tregua a Gaza, enfatizzando invece la necessità di una partnership strategica.

Il vicepresidente americano è giunto in Israele il giorno precedente, dove si trovavano già l’inviato di Trump, Steve Witkoff, e il genero del presidente, Jared Kushner. Marco Rubio, segretario di Stato, è atteso a breve. Vance ha evidenziato che gli Stati Uniti non desiderano un rapporto di vassallaggio con Israele, ma piuttosto una collaborazione autentica. “Vogliamo un alleato, non un cliente”, ha ribadito, evidenziando l’importanza di un legame forte e reciproco.

Le sfide della tregua e il futuro della regione

In merito alla tregua, Vance ha espresso un certo ottimismo, affermando che ci sono opportunità per realizzare “qualcosa di veramente storico”. Tuttavia, ha evitato di fornire dettagli su come si intenda convincere Hamas a disarmarsi, limitandosi a dire che il lavoro proseguirà. “Abbiamo davanti a noi un compito molto difficile”, ha dichiarato, riferendosi non solo al disarmo di Hamas, ma anche alla ricostruzione di Gaza e al miglioramento delle condizioni di vita per la popolazione locale.

Nel corso del suo incontro con Netanyahu, il premier israeliano ha respinto l’idea che gli Stati Uniti stiano controllando Israele o viceversa, definendo tali affermazioni “sciocchezze”. Ha sottolineato che il colloquio ha incluso discussioni su come affrontare il periodo post-tregua, in particolare per quanto riguarda la sicurezza a Gaza. Vance ha aggiunto che la situazione richiederà “molto lavoro e creatività”, esprimendo la speranza che gli sforzi attuali possano stabilire un modello per futuri accordi di pace a livello globale.

La posizione di Vance è chiara: gli Stati Uniti intendono supportare Israele e i suoi alleati nella regione, con l’obiettivo di ridurre il loro coinvolgimento diretto nel Medio Oriente. “I nostri alleati stanno assumendo un ruolo di leadership”, ha affermato, sottolineando che gli Stati Uniti continueranno a mantenere un interesse attivo nella situazione, ma auspicano che i paesi della regione possano gestire autonomamente le proprie questioni.

La visita di Vance a Gerusalemme e le sue dichiarazioni evidenziano l’impegno dell’amministrazione Trump nel cercare di stabilizzare la situazione a Gaza, mentre si prepara a un periodo di sfide significative e opportunità potenziali per la pace nella regione.

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