In data odierna, 5 maggio 2025, si è tenuto il convegno dal titolo “Educazione digitale: come minori, genitori e docenti possono difendersi dalla contraffazione”, nell’ambito della X edizione della Settimana Anticontraffazione. L’evento, organizzato dal Moige (Movimento Italiano Genitori) in collaborazione con l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha messo in luce i risultati di un’indagine condotta su 2.123 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Questo studio, realizzato dall’Istituto Piepoli per conto del Ministero, ha rivelato che solo il 30% dei ragazzi italiani tra gli 11 e i 17 anni è in grado di fornire una corretta definizione di merce contraffatta, mentre il 33% non ha alcuna consapevolezza riguardo al fenomeno del falso.
La consapevolezza dei minori sulla contraffazione
I dati emersi dall’indagine evidenziano un problema significativo: la scarsa consapevolezza dei minori riguardo ai rischi legati alla contraffazione. È emerso che gli adolescenti percepiscono il fenomeno in modo superficiale, con una maggioranza che lo associa a un risparmio economico o a una semplice imitazione. Solo il 13% dei ragazzi comprende gli aspetti legali e i rischi per la salute e la sicurezza connessi all’acquisto di prodotti falsi. Inoltre, il 70% degli intervistati riconosce che la contraffazione è un problema globale, ma ciò non si traduce in una maggiore attenzione nelle loro scelte di consumo. La maggior parte degli adolescenti è convinta che i prodotti contraffatti siano facilmente reperibili, specialmente nei settori dell’abbigliamento e della tecnologia.
Rischi degli acquisti online
L’indagine ha anche rivelato che il 50% dei ragazzi riconosce che i prodotti contraffatti possono essere trovati sia online che offline, con internet considerato uno dei principali canali di accesso. Gli adolescenti segnalano di imbattersi frequentemente in offerte sospette sui siti di e-commerce e sui social media, con il 46% che ammette di non avere strumenti adeguati per distinguere tra un prodotto autentico e uno falso. Le conseguenze percepite riguardano principalmente la scarsa qualità e la durata ridotta dei prodotti, mentre solo una minoranza è consapevole dei rischi legati alla salute e alla sicurezza. Il 25% degli intervistati non riconosce alcun rischio associato all’acquisto di merce contraffatta.
Il ruolo dell’e-commerce nella diffusione della contraffazione
L’e-commerce e i social network sono oggi i principali veicoli di diffusione dei prodotti contraffatti, con gli adolescenti che tendono ad acquistare principalmente abbigliamento, tecnologia, cosmetici e cibo. Molti di loro si imbattono in offerte sospette e, nonostante il 50% preferisca gli store ufficiali, una parte significativa si affida a motori di ricerca e link forniti da influencer. Una volta effettuato l’acquisto, i ragazzi segnalano problemi tecnici come campanelli d’allarme, ma una percentuale ammette di utilizzare prodotti contraffatti. La maggior parte acquista online per risparmiare tempo e denaro, ma molti si trovano coinvolti in truffe inattese. Le tecniche utilizzate dai contraffattori sono sempre più sofisticate, ma solo il 30% dei giovani afferma di conoscerle adeguatamente.
Il convegno ha visto la partecipazione di figure rilevanti come Federico Eichberg, Capo di Gabinetto del Mimit, e Antonio Affinita, cofondatore e direttore generale del Moige. Hanno preso parte all’evento anche esperti del settore, come Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli, e rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali, tutti uniti nell’impegno di aumentare la consapevolezza e la formazione sui rischi della contraffazione, specialmente nel contesto dell’educazione digitale.
