Un nuovo sviluppo nel caso di omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, ha riacceso i riflettori sulla figura di Andrea Sempio, il 37enne accusato di essere coinvolto nel delitto. Il 22 ottobre 2025, è emersa la notizia di un testimone che potrebbe mettere in discussione il biglietto del parcheggio di Vigevano, utilizzato da Sempio come alibi. L’avvocato Liborio Cataliotti ha commentato la situazione, sottolineando l’importanza di attenersi agli atti ufficiali.
Il mistero del biglietto del parcheggio
Il biglietto di parcheggio in questione, emesso alle 10:18 del 13 agosto 2007, è sempre stato al centro di polemiche. Sempio lo consegnò ai carabinieri di Vigevano il 4 ottobre 2008, più di un anno dopo l’omicidio. Questo documento era stato considerato un elemento chiave durante la prima indagine di Pavia nel 2017, che aveva portato all’archiviazione del caso da parte del gip Fabio Lambertucci. Tuttavia, la nuova testimonianza potrebbe minare la solidità dell’alibi di Sempio, già coinvolto in un’indagine per presunta corruzione che ha come protagonista l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti.
L’avvocato Cataliotti ha dichiarato: “Ho letto sui giornali, ma il mio modus operandi e quello della collega Angela Taccia è di commentare gli atti. Non voglio mettere in dubbio quanto scritto, ma per noi quel verbale non esiste ancora, non ne abbiamo disponibilità .” La cautela è fondamentale in questa fase, poiché notizie riservate potrebbero influenzare l’andamento del caso.
Possibile trasferimento degli atti a Brescia
In merito alla possibilità di trasferire gli atti del caso Garlasco da Pavia a Brescia, Cataliotti ha affermato di aver già esaminato la questione, indipendentemente dalle pressioni di altri legali. “La questione è strettamente giuridica e le prime impressioni non vanno in questa direzione: nel breve-medio termine questa prospettiva non è all’orizzonte”, ha spiegato.
L’avvocato ha anche sottolineato la necessità di cercare precedenti legali che potrebbero giustificare un eventuale trasferimento, richiamando l’articolo 11 del codice di procedura penale. Cataliotti ha ribadito che il giudice naturale del caso rimane Pavia, poiché non intendono sottrarre il caso a un procuratore capo che considerano una garanzia, né ai pubblici ministeri di cui apprezzano il lavoro. La loro strategia si basa su motivi giuridici e non su escamotage.
Con il caso che continua a evolversi, l’attenzione rimane alta sulla figura di Andrea Sempio e sul ruolo che il biglietto del parcheggio potrebbe avere nel determinare la verità sull’omicidio di Chiara Poggi.
