Il 21 ottobre 2025, Massimo Marra, presidente di Cidp Italia – Associazione pazienti con neuropatie disimmuni, ha partecipato a un digital talk organizzato da Adnkronos, incentrato sulla disponibilità di plasma in Italia. Durante l’incontro, Marra ha sottolineato l’importanza di garantire sicurezza, certezza e continuità nella terapia per i pazienti affetti da patologie legate a disfunzioni del sistema immunitario. Ha evidenziato come, in seguito all’emergenza Covid-19, sia emersa la fragilità del sistema sanitario riguardo alla disponibilità di plasma, che dipende fortemente dai donatori italiani e dal mercato internazionale, in particolare quello statunitense.
Necessità di programmazione stabile
Marra ha espresso la necessità di una programmazione stabile per la disponibilità di immunoglobuline, al fine di affrontare eventuali carenze e situazioni critiche. Ha inoltre sottolineato l’importanza di promuovere la donazione volontaria, gratuita e ripetuta, per garantire un apporto costante di plasma. “Siamo in una situazione in cui i pazienti che rappresentiamo dipendono completamente dai plasmaderivati per mantenere la loro autonomia e qualità della vita”, ha dichiarato Marra, riferendosi a coloro che soffrono di polineuropatia cronica infiammatoria demielinizzante e altre neuropatie disimmuni.
Disparità nell’accesso alle terapie
Marra ha messo in evidenza che, sebbene l’obiettivo sia raggiungere l’autosufficienza nella fornitura di plasma, è fondamentale anche garantire l’appropriatezza delle terapie. Ha segnalato che ci sono pazienti in condizioni cliniche simili che ricevono accesso alle immunoglobuline in alcune regioni d’Italia, mentre in altre non è così. Questo squilibrio è inaccettabile, secondo il presidente di Cidp Italia, che ha notato come le regioni con una maggiore raccolta di plasma, quelle che superano i 23-24 kg per 1.000 abitanti, siano generalmente autosufficienti nel consumo delle terapie. Tuttavia, ha evidenziato una netta disparità tra il Centro-Nord e il Sud del paese.
Richiesta di azione immediata
Marra ha concluso il suo intervento richiedendo una programmazione chiara e precisa, affermando che è preoccupante che, a ottobre 2025, il Piano nazionale per l’autosufficienza non sia ancora stato approvato. La situazione attuale richiede un’azione immediata e coordinata per garantire un accesso equo e costante alle terapie necessarie per i pazienti.
