Gaza, Hamas annuncia: “Necessitiamo di ulteriore tempo per il recupero dei corpi”

Marianna Ritini

Ottobre 21, 2025

Il corpo restituito da Hamas, identificato ieri, appartiene al sergente maggiore Tal Haimi, ucciso durante un attacco nel kibbutz di Nir Yitzhak il 7 ottobre 2023. Le informazioni sono state confermate dall’ufficio del primo ministro israeliano. La situazione nella Striscia di Gaza continua a destare preoccupazioni, con gli Stati Uniti che monitorano da vicino l’andamento delle trattative per il cessate il fuoco.

Hamas e il rispetto dell’accordo sul cessate il fuoco

Hamas ha dichiarato la propria intenzione di rispettare l’accordo sul cessate il fuoco, promettendo di restituire i corpi di 15 ostaggi israeliani attualmente ancora nella Striscia di Gaza. Khalil al-Hayya, leader e capo negoziatore del gruppo, ha rilasciato queste dichiarazioni durante un’intervista con Al-Qahira Al-Akhbariya. Al-Hayya ha sottolineato che il gruppo è pronto a restituire i corpi, ma ha anche evidenziato la necessità di “più tempo” per il recupero, poiché alcuni corpi si trovano in posizioni difficili, come sottoterra o sotto edifici distrutti. La situazione rimane complessa e richiede attrezzature adeguate per il recupero.

Il leader di Hamas ha affermato che l’organizzazione non ha intenzione di trattenere i corpi e che è pronto a restituirli ai familiari degli ostaggi. Questo impegno è stato ribadito nonostante le difficoltà logistiche nel recupero dei corpi, che richiedono un notevole sforzo e coordinamento.

Identificazione del corpo di Tal Haimi

Il corpo restituito da Hamas è stato identificato come appartenente a Tal Haimi, sergente maggiore dell’esercito israeliano. Haimi era stato ucciso durante l’attacco al kibbutz di Nir Yitzhak il 7 ottobre 2023 e il suo corpo era stato successivamente portato a Gaza. La conferma dell’identificazione è giunta dall’ufficio del primo ministro israeliano, sottolineando l’importanza di questo passo nella restituzione dei corpi degli ostaggi.

La restituzione dei corpi è un tema delicato e centrale nelle trattative tra Hamas e Israele, con entrambe le parti che cercano di rispettare gli accordi stipulati. La situazione rimane tesa, e il recupero dei corpi è visto come un gesto di buona volontà da parte di Hamas.

Preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo a Netanyahu

Secondo quanto riportato dal New York Times, funzionari dell’Amministrazione Trump esprimono crescente preoccupazione riguardo alla possibilità che il premier israeliano Benjamin Netanyahu possa compromettere l’accordo per il cessate il fuoco. Le fonti anonime citate nel report indicano che ci sono timori che Netanyahu possa intraprendere un attacco su vasta scala contro Hamas, mettendo a rischio gli sforzi per una risoluzione pacifica del conflitto.

In questo contesto, il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, insieme all’inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff e al genero di Donald Trump, Jared Kushner, si trovano attualmente in visita in Israele. La loro presenza è parte di una strategia mirata a garantire che Netanyahu non riprenda le ostilità, mantenendo aperti i canali di comunicazione e negoziazione tra le parti coinvolte. La situazione rimane fluida e le dinamiche politiche influenzano direttamente gli sviluppi sul campo.

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