Manovra in discussione in Parlamento: novità attese per imprese e occupazione

Franco Fogli

Ottobre 20, 2025

È prevista per questa settimana la presentazione dell’articolato della Legge di Bilancio al Parlamento, che darà il via alla sessione di bilancio 2026. Quest’anno il processo inizia al Senato, dove si attende il via libera alla Manovra. La bozza del disegno di legge, composta da 137 articoli, è stata visionata dall’agenzia Adnkronos e comprende misure fiscali come il taglio dell’Irpef, la rottamazione e un pacchetto di interventi a favore delle famiglie e del lavoro.

Le tempistiche della manovra

Secondo quanto riportato da Adnkronos, fonti della maggioranza indicano che il testo potrebbe essere notificato già martedì, anche se ci sono possibilità di un lieve slittamento. Se il programma verrà rispettato, le audizioni nelle commissioni Bilancio potrebbero iniziare nell’ultima settimana di ottobre, seguite dalla presentazione degli emendamenti e dal voto in prima lettura a Palazzo Madama.

Il mese di novembre si preannuncia cruciale per comprendere se l’iter del disegno di legge procederà senza intoppi o se i tempi di esame tra Senato e Camera si allungheranno, rischiando di arrivare a ridosso delle festività, come accaduto l’anno scorso, quando il via libera definitivo alla Finanziaria è giunto il 28 dicembre. Sebbene sia prematuro, nei piani della maggioranza si prevede di apportare migliorie alla nuova Transizione 5.0, il piano dedicato all’innovazione e alla sostenibilità delle imprese.

Modifiche per imprese e Irpef

Giorgio Salvitti, senatore di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio, ha dichiarato all’agenzia Adnkronos che ci sono margini per snellire la burocrazia, facilitando così gli imprenditori nella presentazione delle domande. Ha sottolineato l’importanza di apportare migliorie per replicare il successo di Industria 4.0, utilizzando fondi nazionali, esenti dalle regole per l’uso dei fondi europei. Salvitti auspica un consenso anche da parte dell’opposizione, sottolineando che si tratta di una misura che dovrebbe trovare ampia condivisione.

Forza Italia mira a estendere il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 60mila euro, superando la soglia di 50mila euro prevista dal governo. Tuttavia, per realizzare questo obiettivo sarebbero necessari almeno 1,5 miliardi di euro. Dario Damiani, senatore e capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio, ha riferito che il vice premier Antonio Tajani ha già avviato incontri con associazioni e parti sociali, condividendo la richiesta della Cisl di azzerare la tassazione sul premio di produttività, già ridotta dal 5% all’1% nella nuova legge di bilancio.

Per quanto riguarda il contributo di circa 4,4 miliardi di euro nel 2026 proveniente dalle banche, Damiani ha evidenziato che si tratta di un intervento sociale, con oltre la metà dei fondi destinati a finanziare la sanità e l’assunzione di nuovo personale. Ha chiarito che non si tratta di una tassa sugli extra-profitti, ma di una misura a sostegno del sociale e della sanità, che necessita di nuove assunzioni.

Le critiche dell’opposizione

L’opposizione critica la manovra, sostenendo che non risponde alle necessità del paese. Antonio Misiani, vice presidente della commissione Bilancio al Senato per il Partito Democratico, ha definito la proposta “deludente, piatta e inconsistente”. Ha chiesto di visionare il testo completo prima di discutere eventuali controproposte, evidenziando l’importanza di comprendere il budget, poiché se i numeri dovessero rimanere quelli dell’anno precedente, ci sarebbero poche possibilità di avanzare.

Il Partito Democratico intende formulare proposte articolate su tre anni, basate su tre pilastri principali: lavoro e tassazione, industria e servizi essenziali. Misiani ha indicato come obiettivo la restituzione del fiscal drag e la sterilizzazione del salario minimo e della contrattazione collettiva. Per quanto riguarda l’industria, ha affermato che i quattro miliardi destinati alla nuova Transizione 5.0 sono insufficienti rispetto a quanto realmente necessario. Ha anche sottolineato la necessità di misure per abbassare il costo dell’energia, temi che risultano assenti nella manovra.

Infine, Misiani ha messo in luce i servizi essenziali come sanità, scuola e trasporto pubblico, definendoli settori sacrificati. Ha affermato che ci troviamo davanti alla Legge di bilancio più piccola dal 2014 e che sarebbe necessaria una manovra trasformativa, non solo di galleggiamento. Ha espresso preoccupazione riguardo al contributo delle banche, sollevando interrogativi sulla certezza delle entrate e sulle modalità di iscrizione a bilancio, avvertendo che sarebbe inaccettabile se un contributo venisse scaricato sui correntisti.

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