Flotilla: l’attivista Antonio La Piccirella accusa Israele di tortura

Franco Fogli

Ottobre 20, 2025

Antonio La Piccirella, attivista della Global Sumud Flotilla, ha presentato una nuova denuncia presso la Procura di Roma il 20 ottobre 2025, sostenendo che le autorità israeliane abbiano commesso gravi violazioni dei diritti umani durante l’abbordaggio della sua imbarcazione e il successivo trasferimento al porto di Ashod. Nel documento, redatto dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, si ipotizza anche il reato di tortura.

Dettagli della denuncia

Nell’atto, La Piccirella descrive un’operazione condotta da militari armati che hanno identificato circa 300 attivisti, privandoli di tutti gli effetti personali e sottoponendoli a perquisizioni violente. Alcuni di loro, secondo quanto riportato, hanno subito lesioni fisiche, tra cui la frattura di un braccio. Gli attivisti sono stati ammanettati con fascette di plastica e costretti a mantenere posizioni scomode, piegati a terra, esposti al sole e costretti a rimanere in ginocchio. La denuncia sottolinea come i militari abbiano inflitto colpi sulla testa a chi tentava di opporsi.

Un ulteriore aspetto della denuncia riguarda il trattamento subito in carcere. La Piccirella e altri dodici attivisti sono stati rinchiusi in una cella di dimensioni ridotte, con solo tre letti a castello a disposizione per sei persone. Molti di loro sono stati costretti a dormire sul pavimento. Inoltre, gli attivisti sono stati obbligati a bere acqua di qualità scadente, proveniente dal bagno, poiché non era stata fornita acqua potabile durante la detenzione.

Condizioni di detenzione e sospetti di avvelenamento

L’avvocato Rossi Albertini ha evidenziato come La Piccirella e gli altri detenuti abbiano manifestato sintomi di stordimento e confusione durante il periodo di detenzione, ipotizzando che il cibo o l’acqua ricevuti potessero contenere sostanze nocive. Inoltre, è stato segnalato il ritrovamento di scaglie di metallo nel pane, costringendo gli attivisti a controllare attentamente il contenuto dei pasti per timore di ingestione di materiali pericolosi.

Nella denuncia, Rossi Albertini chiede alla Procura di Roma di indagare anche su eventuali responsabilità del governo italiano. Viene sottolineato che, in precedenza, il governo aveva inviato una fregata per proteggere i cittadini italiani a causa di attacchi con droni nella regione, ma non ha fornito protezione adeguata durante l’operazione israeliana, nonostante le imbarcazioni si trovassero a una distanza considerevole dalle acque territoriali.

La denuncia di La Piccirella integra una precedente segnalazione presentata settimane fa e pone l’accento sulla necessità di garantire la protezione dei cittadini italiani all’estero, in particolare in contesti di conflitto come quello attuale.

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