Femminicidio di Pamela Genini, l’amica Bartolotti promette: “Sarò in prima fila per lei”

Franco Fogli

Ottobre 20, 2025

Elisa Bartolotti, amica e socia di Pamela Genini, la 29enne uccisa dal compagno martedì scorso a Milano, si trova attualmente in uno stato di profondo dolore. Oggi, si sente “chiusa a riccio nel dolore”, ma è determinata a “aiutare gli inquirenti a dare giustizia” per Pamela. Le sue parole sono state diffuse tramite un comunicato congiunto con Scarpetta Rossa Aps, l’associazione a cui ha chiesto sostegno.

Nei giorni seguenti al brutale omicidio avvenuto in via Iglesias, sotto gli occhi dei residenti nel quartiere Gorla, Elisa Bartolotti è stata ospite del programma ‘Dentro la Notizia’ su Canale 5 e ha rilasciato alcune interviste. Tuttavia, ora spiega di essersi “chiusa a riccio col mio dolore”, scusandosi per non aver risposto alle telefonate, ammettendo di essere “molto provata a livello emotivo”. Per affrontare questa situazione, ha intrapreso un percorso psicologico con la dottoressa Assunta Amoroso, coordinatrice del primo ascolto per Scarpetta Rossa Aps, richiedendo supporto in vari aspetti di questo difficile processo di elaborazione del lutto.

“Non so come avrei fatto in questi giorni senza il loro supporto”, afferma Bartolotti. La sua priorità attuale è “concentrarsi ad aiutare gli inquirenti a dare giustizia a Pamela“, poiché sarà ascoltata come persona informata sui fatti. Tuttavia, promette che “appena ritroverò un minimo di equilibrio, vorrò tornare in prima fila per Pamela“. Fino a quel momento, ha deciso di affidare i comunicati a Scarpetta Rossa Aps.

Il lavoro di prevenzione

L’associazione di promozione sociale contro la **violenza** sulle **donne** è attivamente coinvolta nel progetto di **prevenzione** ‘Ora Parla Sofia’, dedicato alla memoria di Sofia Castelli, una ragazza di vent’anni uccisa nell’appartamento di famiglia a Cologno Monzese, alle porte di Milano, il 29 luglio 2023 dall’ex fidanzato Zakaria Atqaoui. Sono trascorsi poco più di due anni da quel tragico evento e il numero delle donne uccise continua a crescere. “Pamela è l’ennesimo **femminicidio** ‘fotocopia’. La società si è ormai abituata a più di cento **femminicidi** ogni anno, senza apportare alcuna modifica”, denuncia Gualtiero Nicolini, responsabile progetti e sviluppo di Scarpetta Rossa Aps.

La normativa sul ‘codice rosso’

La tragica morte di Pamela Genini, che aveva in qualche modo previsto più di un anno prima di essere uccisa da Gianluca Soncin, ha riacceso l’attenzione sul funzionamento della normativa sul ‘codice rosso’. Il 4 settembre 2024, Pamela, aggredita il giorno precedente dal fidanzato nell’appartamento di lui a Cervia, si era recata al pronto soccorso dell’ospedale di Seriate per una frattura al dito. Questo era un chiaro segnale di abusi subiti, e i sanitari le avevano sottoposto un Brief Risk Assessment, un questionario di cinque domande per valutare i maltrattamenti. Pamela aveva risposto ‘sì’ a quattro delle cinque domande, inclusa quella cruciale: “Crede che lui sia capace di ammazzarla?”. Tuttavia, nonostante il referto, acquisito dai carabinieri di Seriate e trasmesso ai colleghi di Cervia, il ‘codice rosso’ non venne attivato.

Adesso spetta alla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e alla pm Alessia Menegazzo, che coordinano le indagini sul **femminicidio**, ricostruire il calvario vissuto dalla 29enne durante il suo anno e mezzo di relazione con Gianluca Soncin. Nel frattempo, la mobilitazione per Pamela continua: la sera precedente, oltre mille persone hanno sfilato per le vie di Gorla, rendendo omaggio alla 29enne e chiedendo la fine della **violenza patriarcale**. La manifestazione, silenziosa e caratterizzata da fiaccole e striscioni, ha visto la partecipazione anche della madre della vittima.

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