Attentato a Ranucci: il giornalista chiede di evitare strumentalizzazioni politiche

Lorenzo Di Bari

Ottobre 20, 2025

Il noto conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha recentemente rilasciato dichiarazioni significative in merito alla situazione del giornalismo in Italia, in seguito a un attentato avvenuto nei giorni scorsi. Ranucci ha sottolineato l’importanza di non strumentalizzare politicamente gli attacchi ai giornalisti, evidenziando il grave rischio che corre la professione in un contesto di crescente violenza e intimidazione.

Il contesto dell’attentato

Il 20 ottobre 2025, durante un intervento a ‘Agorà’ su Rai3, Ranucci ha espresso il suo desiderio di evitare la politicizzazione degli attacchi ai giornalisti. Ha ricordato che l’Italia ha pagato un prezzo altissimo nella storia contemporanea, con oltre 30 giornalisti uccisi per il loro impegno nel fornire una narrazione completa su temi delicati come il terrorismo e la criminalità organizzata. Ranucci ha messo in evidenza che l’attenzione dovrebbe concentrarsi sulla protezione e il supporto ai professionisti dell’informazione, piuttosto che sul dibattito ideologico che spesso accompagna tali eventi tragici.

Le difficoltà del giornalismo locale

Ranucci ha anche parlato delle difficoltà che affrontano i giornalisti locali, molti dei quali operano in condizioni precarie. Ha citato dati dell’associazione Ossigeno, che riportano 516 giornalisti minacciati in Italia, un numero che evidenzia le intimidazioni e le aggressioni fisiche subite da chi racconta la verità. Molti di questi professionisti non ricevono un equo compenso e sono spesso abbandonati a se stessi, senza il supporto di grandi aziende editoriali. Ranucci ha messo in luce come questi giornalisti siano spesso vittime di mobbing e ritorsioni da parte di imprenditori e politici locali che cercano di silenziare le inchieste su di loro.

Il ruolo delle istituzioni e della società

Il conduttore ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di fornire strumenti adeguati ai giornalisti, specialmente a quelli delle redazioni locali. Ranucci ha affermato che è fondamentale garantire un ambiente di lavoro sicuro e supportato, affinché il giornalismo d’inchiesta possa prosperare. Ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una maggiore tutela per i giornalisti, affinché possano svolgere il loro lavoro senza timori e in condizioni di serenità. La sua denuncia si inserisce in un dibattito più ampio sulla libertà di stampa e sulla sicurezza dei giornalisti, temi di cruciale importanza per la democrazia e la trasparenza in Italia.

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