La lettera pubblicata sul Corriere della Sera il 15 gennaio 2025 da Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e Mondadori, affronta temi di grande attualità riguardanti il mercato, la libertà e la democrazia. In un contesto caratterizzato da conflitti, intolleranze e manipolazioni digitali, Berlusconi sottolinea l’importanza di sostenere e amplificare le voci di chi si occupa di informazione e cultura.
Il ruolo della tecnologia nel mercato
Marina Berlusconi evidenzia come, a un anno dalla sua creazione, la Silvio Berlusconi Editore si concentri su un tema cruciale: il rapporto tra la rivoluzione tecnologica e il potere. Le cinque principali aziende tecnologiche, tra cui Nvidia, Microsoft, Apple, Alphabet e Amazon, hanno superato il PIL dell’area euro, segnalando un cambiamento significativo nel panorama economico globale. Tuttavia, Berlusconi avverte che ridurre tutto a meri valori economici non è sufficiente. Il potere di queste aziende va oltre l’aspetto finanziario, poiché rifiutano le regole fondamentali che dovrebbero governare una società funzionante.
In Italia, gli editori tradizionali rispettano le leggi, pagano le tasse e tutelano i diritti d’autore, mentre le piattaforme digitali occupano una frazione dei posti di lavoro nel settore. Nonostante ciò, i colossi della Silicon Valley dominano il mercato pubblicitario globale, creando una situazione di concorrenza sleale. Berlusconi accoglie con favore il Digital Package varato dall’Unione Europea tra il 2016 e il 2024, finalizzato a proteggere gli utenti delle piattaforme, sottolineando che un mercato libero deve essere governato da regole giuste.
Le sfide della disinformazione
Nella sua lettera, Berlusconi mette in guardia riguardo alle conseguenze della mancanza di regolamentazione nel settore digitale. A differenza dei media tradizionali, le piattaforme online operano in un contesto in cui l’assenza di responsabilità favorisce la diffusione di fake news e linguaggio d’odio. Questo fenomeno contribuisce a un clima di polarizzazione e radicalizzazione, che coinvolge anche la politica. La presidente di Fininvest e Mondadori sottolinea che la questione non riguarda solo gli editori, ma ha ripercussioni su tutta la società.
Il legame tra politica e BigTech negli Stati Uniti è evidente e offre vantaggi significativi a un Paese che deve affrontare sfide geopolitiche. Berlusconi ricorda che queste aziende non sono più semplici entità private, ma attori politici con un’influenza crescente. La loro capacità di oscillare tra ideologie diverse mette a rischio valori fondamentali come libertà e democrazia, minando il dialogo e alimentando l’intolleranza.
La necessità di una regolamentazione equa
Marina Berlusconi avverte che alzare barriere contro il progresso non è la soluzione per affrontare le sfide poste dalla tecnologia. La rivoluzione digitale è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana e ha portato con sé notevoli miglioramenti. Tuttavia, l’uso indiscriminato di dati personali solleva interrogativi inquietanti. La presidente di Fininvest e Mondadori esorta i regolatori a garantire norme eque e la politica a prevenire concentrazioni di potere eccessive.
In questo contesto, Berlusconi propone un approccio proattivo da parte degli editori, che possono contribuire a fornire una comprensione più profonda delle dynamics in atto nel settore tecnologico. La consapevolezza delle sfide rappresentate dalle piattaforme digitali è fondamentale per evitare che il mercato deragli.
Il potere dei libri nella società moderna
Infine, Marina Berlusconi lancia una provocazione: in un’epoca caratterizzata dal motto “Muoviti veloce e rompi tutto” di Zuckerberg, potremmo riscoprire il valore dei libri come strumenti di resistenza contro l’omologazione digitale. I libri, secondo Berlusconi, sono da sempre efficaci anticorpi contro il totalitarismo e oggi possono svolgere un ruolo cruciale nel contrastare l’assottigliamento del pensiero causato dagli smartphone. In un mondo in cui la cultura e la libertà di pensiero sono minacciate, la promozione della lettura e della riflessione critica diventa un atto di resistenza fondamentale.
