L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che uno dei due corpi restituiti ieri da Hamas appartiene a Ronen Tommy Engel. Questo annuncio è stato fatto il 19 ottobre 2025, in un contesto di crescente tensione e di attese per il rispetto degli accordi da parte dell’organizzazione terroristica.
Il contesto della restituzione dei corpi
La situazione attuale è caratterizzata da un accordo fragile tra Israele e Hamas, con l’attenzione rivolta alla restituzione delle salme degli ostaggi deceduti. Secondo quanto comunicato dall’ufficio di Netanyahu, Hamas è tenuta a rispettare i propri impegni con i mediatori, restituendo i corpi degli ostaggi ancora presenti nella Striscia di Gaza. La dichiarazione, diffusa attraverso il social network X, sottolinea l’importanza di questo passo nel contesto della crisi in corso.
Israele ha dichiarato di non voler scendere a compromessi e di essere determinato a fare tutto il possibile per riportare a casa i corpi dei suoi cittadini deceduti. La restituzione di Engel rappresenta un passo significativo, ma il governo israeliano rimarca che non si fermerà fino a quando non saranno riportati tutti gli ostaggi. L’ufficio del premier ha fatto sapere che il governo e le forze coinvolte nel recupero dei dispersi stanno lavorando incessantemente per garantire che i deceduti possano avere una sepoltura dignitosa nel loro Paese.
Chi era Ronen Tommy Engel
Ronen Tommy Engel, 54 anni, era un residente del kibbutz di Nir Oz, dove è stato ucciso durante l’attacco del 7 ottobre 2023. La sua morte è avvenuta in un contesto di violenza che ha colpito diverse località israeliane. Il corpo di Engel era stato portato nella Striscia di Gaza, dove è rimasto fino alla sua recente restituzione.
I media israeliani hanno riportato che la moglie e le due figlie di Engel erano state rapite durante lo stesso attacco, ma sono state liberate il mese successivo, in seguito a un accordo di tregua. Questa vicenda ha colpito profondamente l’opinione pubblica israeliana, evidenziando le difficoltà e i traumi vissuti dalle famiglie coinvolte nel conflitto.
La restituzione di Engel non solo segna un momento di speranza per la famiglia, ma rappresenta anche un’importante tappa nel processo di recupero e riconciliazione per le famiglie degli ostaggi. La comunità israeliana continua a seguire con attenzione gli sviluppi, sperando in ulteriori progressi nella restituzione degli altri corpi e nel ritorno dei dispersi.
Le reazioni in Israele
La notizia della restituzione del corpo di Engel ha suscitato reazioni di dolore e speranza tra la popolazione israeliana. Molti cittadini esprimono il desiderio che il governo continui a mantenere alta l’attenzione sui diritti e sul benessere degli ostaggi e delle loro famiglie. Le autorità israeliane hanno ribadito il loro impegno a lavorare per il ritorno di tutti gli ostaggi, sottolineando l’importanza di non dimenticare le vittime di questo conflitto.
La questione degli ostaggi e delle loro famiglie è diventata un tema centrale nel dibattito pubblico, con molte persone che chiedono un maggiore sostegno e attenzione da parte del governo. La restituzione dei corpi è vista come un passo positivo, ma la strada da percorrere per garantire la sicurezza e la dignità di tutti i cittadini israeliani è ancora lunga e complessa.
