Gaza, attacco aereo di Israele: “Hamas ha infranto la tregua”. Ripristinato il cessate il fuoco

Lorenzo Di Bari

Ottobre 19, 2025

Nella giornata di lunedì 20 ottobre 2025, gli Stati Uniti intensificano gli sforzi per evitare che gli accordi di cessate il fuoco tra Israele e Hamas collassino. Le tensioni a Gaza rimangono elevate, con le autorità israeliane che riprendono le consegne di aiuti umanitari dopo un periodo di interruzione.

Le tensioni a Gaza e le violazioni del cessate il fuoco

La situazione a Gaza è tornata a farsi critica, con le recenti violazioni del cessate il fuoco che hanno riacceso le fiamme del conflitto. Durante la giornata di domenica 19 ottobre, Israele ha accusato Hamas di aver infranto l’accordo, portando a un attacco a Rafah che ha causato la morte di due soldati. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno risposto con raid aerei, come ordinato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, il quale ha esortato a “agire con forza”. Fonti ospedaliere a Gaza, interpellate dalla BBC, hanno riportato un bilancio di 44 vittime, con un numero significativo di morti registrato nell’ospedale di al-Awda, situato nel nord dell’enclave palestinese.

Israele ha comunicato in anticipo la sua rappresaglia agli Stati Uniti attraverso il Centro di comando statunitense, che monitora il cessate il fuoco. Dall’altra parte, Hamas ha negato ogni coinvolgimento nelle violazioni, ribadendo il proprio impegno a rispettare l’accordo. In serata, l’esercito israeliano ha annunciato la decisione di tornare a rispettare il cessate il fuoco, affermando che continuerà a rispondere con forza a qualsiasi violazione.

Israele interrompe gli aiuti umanitari

Durante la giornata di domenica, le IDF hanno effettuato una serie di raid contro obiettivi di Hamas nel sud della Striscia di Gaza, giustificando le operazioni come risposta a una chiara violazione dell’accordo di cessate il fuoco. Netanyahu ha ordinato la chiusura di tutti i valichi verso Gaza, bloccando la consegna di aiuti umanitari. Tuttavia, questa decisione è stata rivista nella mattinata di lunedì, sotto pressione degli Stati Uniti.

Un funzionario della sicurezza israeliana ha dichiarato che l’intento di Israele è quello di non compromettere il cessate il fuoco, sottolineando che ogni violazione comporterà una risposta. La zona tra la linea gialla, dove le forze israeliane si sono ritirate, e il confine egiziano è stata identificata come un’area potenzialmente esplosiva, con la presenza di terroristi di Hamas pronti a colpire le forze israeliane.

Interventi diplomatici degli Stati Uniti

Washington sta operando attivamente per mantenere in piedi l’accordo di pace. Nelle prossime ore, il vice presidente J.D. Vance, insieme agli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner, si recherà in Israele per stabilizzare la tregua e supervisionare il ritorno dei corpi degli ostaggi deceduti, oltre a pianificare una forza internazionale di sicurezza a Gaza. Gli incontri con Netanyahu sono previsti già per lunedì, con Vance che arriverà il giorno successivo. Funzionari statunitensi hanno sottolineato l’importanza dei prossimi 30 giorni, considerati cruciali per il futuro della fragile tregua.

Il tema del disarmo di Hamas è al centro delle discussioni, come evidenziato anche dall’ex presidente Donald Trump. In un’intervista, Trump ha affermato che gli Stati Uniti non invieranno truppe sul terreno, ma che il disarmo potrebbe essere realizzato dagli Stati Uniti o da Israele con il loro supporto. Nel frattempo, una delegazione di Hamas, guidata dal capo negoziatore Khalil al-Hayya, è arrivata al Cairo per discutere l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco, come riportato da Sky News Arabia.

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