Fiumicino: un uomo di 35 anni sottoposto a obbligo di dimora dopo l’incidente mortale di una donna

Marianna Ritini

Ottobre 19, 2025

Il gip del tribunale di Civitavecchia ha emesso una misura cautelare nei confronti di un uomo di 35 anni, accusato di aver causato la morte di Simona Bortoletto. L’incidente mortale si è verificato il 23 settembre 2025, attorno alle 22, a Fiumicino, precisamente in via Redipuglia, nella zona di Isola Sacra. La vittima, trentacinquenne, stava camminando con il figlio quando è stata investita da un’autovettura Smart. L’autista, responsabile dell’impatto, si trovava in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Dettagli dell’incidente a Fiumicino

Il tragico evento che ha portato alla morte di Simona Bortoletto ha scosso la comunità di Fiumicino. La vittima, che stava percorrendo via Redipuglia, è stata colpita dalla Smart mentre si trovava in compagnia del figlio. Secondo le ricostruzioni, l’impatto è avvenuto in un momento in cui la donna stava attraversando la strada. La velocità e le condizioni alterate del conducente hanno contribuito a rendere fatale l’incidente.

Le autorità locali hanno avviato un’indagine immediata, con la polizia che ha effettuato rilievi e raccolto testimonianze per ricostruire la dinamica dei fatti. La notizia ha suscitato grande preoccupazione tra i residenti, molti dei quali hanno espresso la necessità di maggiori controlli sulla sicurezza stradale nella zona. L’incidente ha evidenziato i rischi legati alla guida in stato di ebbrezza e l’importanza di sensibilizzare la popolazione sui pericoli dell’uso di sostanze stupefacenti.

Le misure cautelari adottate

Il gip del tribunale di Civitavecchia ha deciso di imporre all’uomo un obbligo di dimora con divieto di uscita durante le ore notturne. Questa misura è stata adottata per garantire la sicurezza pubblica e per evitare ulteriori incidenti. Il 35enne, che si trova attualmente sotto indagine, dovrà affrontare le conseguenze legali delle sue azioni, che hanno portato alla morte di una madre e a un trauma per il figlio presente al momento dell’incidente.

Le misure cautelari sono state considerate necessarie, data la gravità delle accuse e la potenziale recidiva del soggetto. La comunità attende con ansia l’evoluzione del caso e le eventuali decisioni del tribunale, che dovrà valutare le circostanze e le responsabilità legali dell’imputato. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale e sull’importanza di campagne di sensibilizzazione per prevenire comportamenti irresponsabili alla guida.

La tragedia di Simona Bortoletto è un triste promemoria della vulnerabilità dei pedoni e della necessità di proteggere la vita umana attraverso misure più rigorose contro la guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze.

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