Giuseppe Curigliano, presidente eletto della Societร Europea di Oncologia Medica (Esmo), ha lanciato un allarme riguardo alla situazione della ricerca oncologica in Italia durante il congresso tenutosi a Berlino il 18 ottobre 2025. Secondo Curigliano, l’Italia si trova attualmente in una posizione di svantaggio rispetto a Cina e Stati Uniti nel campo della ricerca, nonostante il nostro Paese occupi il terzo posto a livello mondiale per qualitร dei ricercatori. La preoccupazione principale riguarda il fatto che il 70% dei farmaci antitumorali innovativi, come gli anticorpi farmaco-coniugati e gli anticorpi bispecifici, proviene dalla Cina.
Investimenti necessari nella ricerca
Curigliano ha sottolineato l’importanza di aumentare gli investimenti nella ricerca, suggerendo di destinare almeno l’1,5-2% del Prodotto Interno Lordo (Pil) per questo scopo, rispetto all’attuale 1,3%. Ha proposto la creazione di un’Agenzia italiana per la ricerca, simile all’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), per gestire e allocare i fondi in modo strategico. La mancanza di finanziamenti adeguati ha portato la ricerca in Italia a una situazione di stress, dove molti progetti sono sostenuti da industrie farmaceutiche piuttosto che da fondi pubblici.
Il ruolo della Cina nella ricerca clinica
Durante il congresso, Curigliano ha evidenziato come la Cina stia emergendo come leader mondiale nell’arruolamento dei pazienti per studi clinici. Un esempio significativo รจ fornito da un recente studio su un farmaco di nuova generazione, in cui il 55% dei pazienti arruolati proviene dalla Cina, rispetto al 15% dall’Europa e al 10% dagli Stati Uniti. Questa situazione non solo pone l’Italia in una posizione di svantaggio, ma solleva anche interrogativi sulla sicurezza dei farmaci, poichรฉ i dati ottenuti da studi condotti in Asia potrebbero non essere applicabili alla popolazione occidentale.
Collaborazioni internazionali e futuro della ricerca
Curigliano ha avvertito che, se non si investirร in innovazione e ricerca, il rischio รจ che i produttori di farmaci si rivolgano sempre piรน ad Asia per i loro studi clinici, lasciando all’Occidente solo spazi marginali per l’arruolamento dei pazienti. Secondo il presidente di Esmo, l’Asia potrebbe diventare il nuovo polo scientifico globale, superando gli Stati Uniti. Pertanto, รจ fondamentale stabilire delle partnership strategiche con i paesi asiatici piuttosto che considerarli come semplici concorrenti.
Massimo Di Maio, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), ha confermato le preoccupazioni di Curigliano, affermando che la ricerca in Italia รจ sotto pressione a causa della carenza di risorse. Nonostante le difficoltร , i ricercatori italiani hanno continuato a ottenere riconoscimenti a livello internazionale. ร necessario un impegno strutturale e duraturo per garantire un futuro sostenibile alla ricerca oncologica nel Paese.
