Ue presenta la Roadmap Difesa 2030: sistema antidroni e protezione spaziale

Marianna Ritini

Ottobre 17, 2025

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha recentemente dichiarato che le minacce emergenti dimostrano che l’Europa si trova in una situazione di vulnerabilità. In un contesto di crescente insicurezza, la Commissione Europea e l’Alta Rappresentante Kaja Kallas hanno presentato la Roadmap 2030 per la difesa e la salvaguardia della pace. Questo piano, evoluzione del precedente progetto di riarmo ReArmEu, ha l’obiettivo di potenziare le capacità difensive europee, messe a dura prova dalle recenti incursioni aeree e dai droni nei cieli di diversi Stati membri, una situazione che evidenzia le conseguenze di decenni di riduzioni della spesa militare dopo la caduta dell’Unione Sovietica.

La necessità di una risposta unitaria

Ursula von der Leyen ha sottolineato che è fondamentale proteggere ogni cittadino e ogni parte del territorio europeo. La presidente ha affermato che l’Europa deve rispondere con unità, solidarietà e determinazione. La nuova roadmap per la difesa fornisce un piano dettagliato con obiettivi condivisi e traguardi concreti da raggiungere entro il 2030. Secondo von der Leyen, “solo ciò che viene misurato viene fatto”, evidenziando l’importanza di monitorare i progressi nel rafforzamento della difesa.

Il documento parte dalla premessa che la Russia ha militarizzato la propria economia e società, con un bilancio per la difesa che nel 2025 supererà il 7% del PIL. Circa il 40% di questo bilancio sarà destinato alla sicurezza e alla difesa, presentando così una minaccia persistente per la sicurezza europea.

Innovazione tecnologica e preparazione

Per garantire la pace attraverso la deterrenza, le capacità difensive europee devono essere pronte ad affrontare le sfide future, in linea con l’evoluzione della guerra moderna. L’innovazione tecnologica, sviluppata rapidamente e su larga scala, sarà fondamentale. L’Europa deve investire in tecnologie critiche come droni, satelliti e veicoli autonomi per non rimanere indietro. La Commissione Europea ha osservato che, in tutti e tre i settori, l’Europa ha accumulato ritardi e ora è determinata a colmare queste lacune.

Negli ultimi anni, gli Stati membri hanno aumentato i bilanci per la difesa, passando da 218 miliardi di euro nel 2021 a una previsione di 392 miliardi di euro nel 2025. Questo aumento del 42% nel 2024, con 106 miliardi di euro destinati agli investimenti nella difesa, segna un cambiamento significativo nella strategia europea. Tuttavia, gli Stati membri sono ancora sovrani nella gestione della propria sicurezza nazionale, e la Commissione ha sottolineato l’importanza di un’azione coordinata per affrontare il panorama complesso delle minacce.

Iniziative strategiche per la difesa

La roadmap propone quattro iniziative ‘faro’ per la difesa europea, già delineate in un documento preparatorio per il summit informale di Copenaghen. Queste comprendono l’iniziativa contro i droni, l’Eastern Flank Watch, lo scudo aereo europeo e lo scudo spaziale per la difesa. Nonostante le riserve espresse dalla Francia, la Commissione è fiduciosa che il progetto anti-droni sia realizzabile, anche grazie al supporto dell’Ucraina, che ha acquisito competenze significative in questo ambito. L’obiettivo è avere il muro anti-droni operativo entro la fine del 2027.

La Commissione ha anche invitato gli Stati membri a formare coalizioni per sviluppare capacità in nove aree chiave, tra cui difesa aerea, mobilità militare e cyber sicurezza. Ogni progetto dovrà essere avviato entro la metà del 2026, con l’ambizione di organizzare il 40% degli acquisti nel settore della difesa in modo congiunto entro la fine del 2027.

Verso una mobilità militare armonizzata

La roadmap prevede anche la creazione di un’area di mobilità militare a livello europeo entro il 2027, con norme armonizzate e una rete di rotte per facilitare il rapido spostamento di truppe e materiali. Questo piano, sviluppato in coordinamento con la NATO, mira a migliorare la capacità dell’Europa di rispondere prontamente alle crisi. Sul fronte finanziario, l’Unione Europea stima di mobilitare fino a 800 miliardi di euro per la difesa, grazie a prestiti agevolati e all’applicazione della clausola nazionale di salvaguardia.

La Commissione Europea si sta muovendo con determinazione per affrontare le sfide attuali, consapevole che la cooperazione tra Stati membri è essenziale per garantire una difesa efficace e integrata nel contesto delle crescenti minacce globali.

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