La giornalista Milena Gabanelli, figura di spicco nel panorama del giornalismo italiano e fondatrice del programma “Report”, ha rilasciato dichiarazioni all’agenzia Adnkronos in merito a un recente e grave atto intimidatorio che ha colpito il suo successore, Sigfrido Ranucci. Questo evento, che ha scosso il mondo del giornalismo d’inchiesta, è stato descritto dalla Gabanelli come un episodio senza precedenti negli ultimi trent’anni in Italia, sottolineando il messaggio inquietante che esso porta con sé: un invito a non occuparsi di determinate questioni.
Le parole di Milena Gabanelli
Il 17 ottobre 2025, alle 11:25, Gabanelli ha espresso la sua preoccupazione per l’attacco subito da Ranucci, evidenziando che tale intimidazione rappresenta un grave pericolo per la libertà di stampa. “È un atto terribile”, ha affermato, sottolineando come il messaggio sia chiaro e diretto: i giornalisti devono astenersi dall’indagare su determinati argomenti. La Gabanelli, che ha collaborato per un decennio con Ranucci, ha manifestato la sua fiducia nei confronti della squadra di “Report”, affermando di conoscere bene i membri del team e di ritenere che abbiano sbagliato bersaglio. “Quella squadra non si fa intimidire”, ha aggiunto con fermezza.
Il consiglio per il team di ‘Report’
Interrogata su quale consiglio darebbe ai giornalisti di “Report”, Gabanelli ha risposto con pragmatismo, evidenziando l’importanza della prudenza nel lavoro di inchiesta. “Chi sceglie di fare questo mestiere è consapevole dei rischi che comporta”, ha affermato. Ha poi distinto il lavoro di “Report” da altre forme di giornalismo, sottolineando come il programma mantenga un concetto di inchiesta profondo e radicato, contrariamente a quanto avviene in altre produzioni che etichettano come inchiesta qualsiasi contenuto.
Il contesto della violenza
Gabanelli ha anche analizzato il clima attuale nei confronti del giornalismo d’inchiesta, affermando che non è mai stato facile. “Se si toccano gruppi violenti, è chiaro che ci sarà una reazione”, ha dichiarato, suggerendo che l’attacco subito da Ranucci sia una risposta a tematiche scottanti affrontate dal programma. Ha evidenziato come qualcuno possa essersi sentito minacciato dai contenuti trattati, evidenziando la delicatezza e il rischio associati al lavoro di inchiesta.
L’intervista mette in luce non solo la gravità della situazione attuale per i giornalisti d’inchiesta in Italia, ma anche la determinazione di figure come Gabanelli e Ranucci a proseguire nel loro lavoro, nonostante le intimidazioni.
