Influenza in Giappone: 6.000 casi segnalati e timori per diffusione internazionale

Lorenzo Di Bari

Ottobre 17, 2025

Le autorità sanitarie giapponesi hanno lanciato un appello alla popolazione per promuovere la vaccinazione contro l’influenza, l’uso delle mascherine, il lavaggio frequente delle mani e la limitazione dei contatti sociali. Queste misure sono state adottate in risposta a un aumento significativo dei casi di influenza nel Paese.

Situazione epidemiologica in giappone

Il 17 ottobre 2025, il Giappone ha ufficialmente dichiarato un’epidemia nazionale di influenza, con oltre 6.000 casi registrati. Questa cifra è considerata anomala per il periodo autunnale e potrebbe avere ripercussioni anche in altri Paesi dell’Asia e dell’Europa, che si stanno preparando all’arrivo dell’inverno. Nonostante ciò, le autorità sanitarie locali hanno rassicurato la popolazione, affermando che è improbabile che la situazione evolva in una pandemia globale. Attualmente, 135 scuole sono state costrette a chiudere e quasi la metà delle 287 persone ricoverate a settembre per sintomi influenzali erano bambini di età inferiore ai 14 anni.

Vinod Balasubramaniam, virologo molecolare della Monash University Malaysia di Subang Jaya, ha commentato che le epidemie di influenza si verificano tipicamente in inverno nei Paesi con clima temperato, con picchi che solitamente iniziano a fine novembre. Quest’anno, tuttavia, l’inizio della stagione influenzale è avvenuto con cinque settimane di anticipo rispetto al consueto.

Raccomandazioni delle autorità sanitarie

Le autorità sanitarie stanno esortando in modo particolare le categorie più vulnerabili, come bambini, anziani, donne in gravidanza e persone con malattie croniche, a vaccinarsi contro l’influenza il prima possibile. In aggiunta, il governo e le istituzioni sanitarie stanno incentivando l’uso delle mascherine, il lavaggio delle mani e la riduzione dei contatti sociali per limitare la diffusione del virus.

Balasubramaniam ha ipotizzato che l’aumento dei viaggi internazionali verso il Giappone, dopo il blocco imposto dalla pandemia di Covid-19, possa aver contribuito all’anticipo della stagione influenzale. Altri fattori che potrebbero avere un ruolo sono il cambiamento climatico e la bassa esposizione al virus, specialmente tra anziani e bambini.

Ian Barr, vice direttore del Centro di riferimento per l’influenza di Melbourne, ha indicato che i focolai potrebbero essere attribuibili a un ceppo di influenza A, noto come H3N2, che ha mostrato un incremento di casi in Australia e Nuova Zelanda negli ultimi due mesi. Barr ha avvertito che l’arrivo di un gran numero di turisti australiani in Giappone potrebbe aumentare il rischio di trasmissione del virus tra i due emisferi, rendendo la situazione ancora più delicata.

Prospettive future

Con l’approssimarsi dell’inverno, le autorità giapponesi continuano a monitorare attentamente l’andamento dell’epidemia influenzale. Gli esperti avvertono che la situazione potrebbe evolvere rapidamente e che è fondamentale seguire le indicazioni fornite per tutelare la salute pubblica. La vaccinazione rimane la strategia principale per contrastare la diffusione del virus, e il governo sta lavorando per garantire che i vaccini siano disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno.

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