L’Irccs Centro di Riferimento oncologico della Basilicata, situato a Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, ha recentemente fatto un passo significativo nel campo della diagnostica medica. Questo prestigioso istituto è tra i pionieri in Italia e il primo nel Mezzogiorno a implementare la tecnologia innovativa della videocapsula endoscopica, nota come Pillcam Genius, sviluppata dalla Medtronic. Questo nuovo approccio offre un metodo non invasivo per esplorare l’apparato digerente, rappresentando un importante avanzamento nella diagnosi e nel monitoraggio delle patologie gastrointestinali.
Innovazione nella diagnostica gastrointestinale
Il 17 ottobre 2025, l’Irccs ha annunciato ufficialmente l’utilizzo della videocapsula, che si distingue per la sua praticità . A differenza delle tradizionali apparecchiature endoscopiche, questo dispositivo non richiede l’uso di una cintura addominale o di un registratore portatile. Invece, gli utenti possono beneficiare di un sistema che assomiglia a un cerotto, il quale garantisce maggiore libertà e comfort durante l’esame. La videocapsula ha dimensioni simili a quelle di una pillola e viene assunta dal paziente con un bicchiere d’acqua a stomaco vuoto, facilitando così il processo diagnostico.
L’Irccs ha sottolineato che questo esame non invasivo è progettato per esplorare in modo dettagliato il tratto digerente, inclusi intestino tenue e colon. La videocapsula è dotata di una telecamera che, grazie a luci interne, cattura immagini video mentre attraversa il sistema gastrointestinale. Le immagini vengono poi trasferite a un sensore indossato dal paziente, per essere successivamente analizzate da un endoscopista.
Funzionamento della videocapsula
Il funzionamento della videocapsula è semplice e intuitivo. Una volta ingerita, la capsula si muove attraverso il sistema digerente grazie alla peristalsi, un movimento naturale dell’intestino. Durante il suo passaggio, registra immagini video che vengono inviate a un dispositivo portatile. Questo processo dura circa 12 ore, durante le quali il paziente può continuare a svolgere le normali attività quotidiane. Al termine dell’esame, la capsula viene espulsa naturalmente con le feci.
Un aspetto innovativo di questo sistema è la possibilità di trasmettere le informazioni raccolte sul cloud, riducendo così la necessità di spostamenti per il paziente. Questo approccio non solo rende l’intero processo più efficiente, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale legato alla diagnostica medica.
Impatto sulla salute dei pazienti
Il direttore scientifico dell’Irccs Crob, Carlo Calabrese, ha evidenziato i vantaggi della videocapsula endoscopica, sottolineando che essa rappresenta una soluzione indolore e non invasiva per la visualizzazione dell’intero tratto gastrointestinale. Questo strumento si rivela particolarmente utile nella ricerca di sanguinamenti di origine sconosciuta, sospetti tumori dell’intestino tenue, poliposi e malattie infiammatorie croniche intestinali.
Sebbene la videocapsula non possa sostituire gli esami tradizionali, poiché non consente prelievi bioptici, essa offre un importante valore diagnostico e di stadiazione. Massimo De Fino, direttore generale dell’Irccs, ha espresso il suo orgoglio per essere tra i primi a introdurre questa tecnologia all’avanguardia, che sarà messa a disposizione dei pazienti in base alle necessità specifiche.
L’assessore alla Salute della Basilicata, Cosimo Latronico, ha dichiarato che l’implementazione di questa tecnologia rappresenta un passo avanti per il sistema sanitario regionale, dimostrando l’impegno dell’Irccs Crob nel fornire cure di alta qualità e nella promozione dell’innovazione in ambito sanitario. Questo centro non solo si distingue per le sue competenze locali, ma si afferma come un’eccellenza anche nel contesto nazionale, contribuendo così al miglioramento della diagnosi e delle cure oncologiche.
