Il 17 ottobre 2025, il tribunale del Riesame di Brescia ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Domenico Aiello, legale dell’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti. La richiesta riguardava l’annullamento del sequestro disposto il 26 settembre, in relazione all’indagine per corruzione in atti giudiziari che coinvolge Venditti. L’accusa è quella di aver agevolato l’archiviazione di Andrea Sempio nel 2017, ora nuovamente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.
Restituzione dei dispositivi informatici
Il collegio, guidato dal giudice Giovanni Pagliuca, ha stabilito la restituzione immediata dei dispositivi informatici sequestrati. Tra questi figurano tre cellulari, di cui solo uno con SIM, due hard disk, due chiavette USB, due iPad, un computer appartenente alla procura di Pavia e un PC di proprietà del Casinò di Campione d’Italia, dove Venditti ha ricoperto il ruolo di presidente. Tuttavia, due agende cartacee con il logo dei carabinieri, risalenti al 2017 e al 2023, rimangono sotto sequestro. L’avvocato Aiello ha descritto queste agende come “praticamente mai usate e pressoché intonse”.
Assenza di indizi significativi
Il Riesame ha accolto le argomentazioni dell’avvocato Aiello, il quale ha sottolineato l’assenza di gravi indizi necessari per sostenere l’accusa di corruzione, per la quale si ipotizza una cifra tra i 20 e i 30 mila euro. Il legale ha anche evidenziato la mancanza di motivi di urgenza che giustificherebbero una perquisizione. Nel ricorso, si fa riferimento all’assenza di criteri o ragioni per ritenere che vi siano prove di un reato risalente al 2017 all’interno dei dispositivi di Venditti.
Il decreto emesso dal procuratore di Brescia, Francesco Prete, e dalla pm Claudia Moregola, è stato definito dal difensore come un’operazione “esplorativa e arbitraria” volta a violare la privacy di un cittadino. Nella seduta del 14 ottobre, la pm Moregola aveva sostenuto la presenza di “sufficienti indizi” per giustificare l’indagine contro Venditti e procedere con la perquisizione.
Contesto dell’indagine
L’indagine su Mario Venditti si inserisce in un contesto complesso, legato a un caso di omicidio che ha suscitato grande attenzione mediatica. La figura di Andrea Sempio è centrale in questo scenario, poiché la sua archiviazione nel 2017 è ora oggetto di contestazioni. La decisione del tribunale di Brescia di restituire i dispositivi informatici rappresenta un importante sviluppo nel caso e potrebbe avere ripercussioni significative sul proseguimento delle indagini e sulla posizione di Venditti.
Il caso continua a evolversi, con l’attenzione rivolta sia agli sviluppi legali che alle reazioni pubbliche e mediatiche. La questione della corruzione in atti giudiziari rimane un tema delicato e di rilevanza cruciale nel dibattito sulla giustizia in Italia.
