Il 16 ottobre di ogni anno rappresenta un momento cruciale per riflettere sulla sicurezza alimentare e sulla nutrizione a livello globale. Nel 2025, questa data coincide con la celebrazione della Giornata mondiale dell’alimentazione, un evento che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al diritto fondamentale di ogni individuo a una nutrizione adeguata. Quest’anno, il tema scelto è “Mano nella mano per un’alimentazione e un futuro migliori”. In tale occasione, il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha partecipato a Roma all’inaugurazione del Museo e rete per l’alimentazione e l’agricoltura della Fao.
Il Capo dello Stato ha espresso la sua soddisfazione per l’inaugurazione, sottolineando l’importanza del museo come strumento per ripercorrere la storia di un’istituzione internazionale presente a Roma dal 1951. Mattarella ha evidenziato il messaggio strategico dell’iniziativa, che spazia dalla sicurezza alimentare alla sostenibilità degli ecosistemi. Ha ricordato che il percorso verso gli obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è ancora in gran parte da realizzare, inclusa la visione di un mondo senza fame. Durante la visita, il presidente è stato accompagnato dal direttore generale della Fao, Qu Dongyu, e dal vicedirettore, Maurizio Martina.
Mattarella ha espresso preoccupazione per il paradosso attuale, in cui, nonostante l’aumento delle conoscenze e delle risorse tecnologiche, si registrano nuovi casi di carestia e disuguaglianze inaccettabili. Ha sottolineato l’importanza delle istituzioni multilaterali nel combattere l’insicurezza alimentare, definendole strumenti preziosi per rispondere ai bisogni umani. Per rendere più efficace l’impegno contro l’insicurezza alimentare, il presidente ha sottolineato la necessità di una maggiore sensibilizzazione e informazione tra i cittadini, specialmente tra le nuove generazioni.
La società italiana di nutrizione umana e le sfide attuali
La Società italiana di nutrizione umana (Sinu) ha messo in evidenza le sfide senza precedenti che i sistemi agroalimentari devono affrontare. In un contesto globale caratterizzato da conflitti, cambiamenti climatici e disuguaglianze crescenti, la terra, l’acqua e la biodiversità sono sotto costante minaccia. Secondo il rapporto “Prospettive agricole 2025-2034” dell’Ocse e della Fao, si prevede che la produzione agricola e ittica aumenterà del 14% nel prossimo decennio, principalmente a causa dell’incremento del consumo di alimenti di origine animale, alimentato da una popolazione in crescita e sempre più urbanizzata nei paesi a reddito medio.
Il sistema agroalimentare, già responsabile di oltre un terzo delle emissioni globali di gas serra, è aggravato dall’inefficienza lungo la catena di approvvigionamento, che comporta perdite significative di cibo. Il Food waste index report 2024 stima che nel 2022 siano stati generati circa 1.052 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, con un consumo medio pro capite di 132 chilogrammi all’anno. In Italia, i dati del Waste Watcher Italia indicano uno spreco medio di 88,3 grammi al giorno nei primi mesi del 2025.
Anna Tagliabue, presidente della Sinu, ha sottolineato l’importanza di unire competenze scientifiche e responsabilità sociale per garantire scelte alimentari più consapevoli e sostenibili. Ha evidenziato come la revisione dei Larn e la nuova rappresentazione grafica della piramide alimentare siano strumenti fondamentali per orientare le scelte alimentari verso modelli moderni e salutari.
L’obesità e la malnutrizione tra i giovani
Un nuovo rapporto dell’Unicef ha rivelato che nel 2025 l’obesità ha superato il sottopeso come forma prevalente di malnutrizione, colpendo 188 milioni di bambini e adolescenti. Questo fenomeno è presente in tutte le regioni del mondo, ad eccezione dell’Africa subsahariana e dell’Asia meridionale. L’obesità è spesso legata a problemi di salute, come ipertensione e diabete, e ha ripercussioni negative anche sulla salute mentale dei giovani.
Francesca Scazzina, consigliera della Sinu, ha messo in luce le difficoltà che i genitori affrontano a causa dei problemi di salute dei loro figli, sia in termini emotivi che finanziari. In Italia, l’indagine OKkio alla salute ha rivelato che nel 2023 il 19% dei bambini era in sovrappeso e il 10% obeso. Le abitudini alimentari, come la mancanza di colazione o il consumo insufficiente di frutta e verdura, contribuiscono a questi dati allarmanti.
In un contesto in cui i livelli di fame nel mondo sono aumentati significativamente dalla pandemia di Covid-19, circa 733 milioni di persone risultano denutrite, secondo le stime delle Nazioni Unite. Questo scenario mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare l’SDG2, volto a porre fine alla fame e all’insicurezza alimentare. In Italia, il Food insecurity experience scale ha registrato un indice moderato e severo del 13,95% nei primi mesi del 2025.
La crescente obesità e la fame nel mondo pongono sfide complesse che richiedono politiche globali coordinate e mirate. La Sinu è attivamente coinvolta nella ricerca scientifica e nell’educazione nutrizionale, per costruire un futuro in cui sostenibilità e salute siano interconnesse, garantendo a tutti un’alimentazione consapevole e rispettosa dell’ambiente.