Femminicidio di Pamela Genini: Gianluca Soncin si avvale della facoltà di non rispondere al gip. Il legale afferma: “Non è lucido”.

Marianna Ritini

Ottobre 16, 2025

Il 52enne Gianluca Soncin è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato nei confronti della sua compagna, Pamela Genini, uccisa a Milano. L’episodio si è consumato in un contesto di violenza domestica, con l’ex fidanzato della vittima che ha rivelato dettagli inquietanti sulla relazione tra i due.

Nell’interrogatorio di convalida tenutosi presso il carcere di San Vittore a Milano, Soncin ha scelto di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari Tommaso Perna. La sua legale, l’avvocato Simona Luceri, ha descritto il suo stato come “non lucido e dimesso”, sottolineando che l’uomo ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. La Luceri ha anche menzionato che Soncin era stato dimesso da un ospedale dove era stato ricoverato e si trovava in isolamento. Le sue condizioni di salute, comprese le ferite auto-inflitte dopo l’omicidio, sono state evidenziate dall’avvocato, che ha fatto riferimento a un “vistoso cerotto sul collo” dell’uomo.

La testimonianza dell’ex fidanzato di Pamela Genini

Francesco Dolci, ex fidanzato di Pamela Genini, ha rilasciato una testimonianza scioccante durante una diretta telefonica su Rai 1, descrivendo Gianluca Soncin come un “mostro” che aveva minacciato la vita della giovane. Dolci ha raccontato di come Pamela si sentisse al sicuro nel suo appartamento, ignara del fatto che Soncin avesse fatto un doppione delle chiavi per entrare di nascosto. L’ex fidanzato ha rivelato che Pamela lo ha contattato in un momento di panico, chiedendo aiuto e chiedendo di chiamare la polizia, ma purtroppo non è riuscita a salvarsi.

L’ex compagno ha anche descritto episodi di violenza pregressa, come un tentativo di gettare Pamela dal terrazzo durante una vacanza all’Isola d’Elba, solo perché qualcuno aveva fatto dei complimenti al loro cane. Dolci ha sottolineato che Soncin aveva iniziato a girare armato e che la violenza era aumentata nel tempo, con botte e schiaffi che si susseguivano senza motivo apparente. Nonostante le scuse che seguivano a questi episodi, Dolci ha affermato che la situazione stava rapidamente degenerando.

Pamela Genini, secondo quanto riportato dall’ex fidanzato, stava cercando di allontanarsi da Soncin e aveva iniziato a pianificare una fuga. Era desiderosa di costruire una vita normale, ma la paura e le minacce di Soncin la tenevano intrappolata in una spirale di violenza. Dolci ha rivelato che gli amici di Pamela avevano espresso preoccupazione per la sua sicurezza e avevano esortato la giovane a denunciare le aggressioni subite, ma Soncin la intimidiva con minacce di ritorsione.

Il contesto di violenza domestica

L’omicidio di Pamela Genini rappresenta un tragico esempio di violenza domestica che continua a colpire molte donne nel nostro paese. La storia di Soncin e Genini mette in luce come la violenza possa manifestarsi in modi subdoli e come le vittime spesso si trovino in situazioni di isolamento e paura. La testimonianza di Dolci offre uno spaccato della vita di Pamela, che, nonostante le sue aspirazioni e desideri di libertà, si è trovata intrappolata in una relazione tossica.

Le autorità e i gruppi di sostegno stanno cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di denunciare la violenza domestica e di supportare le vittime. Le storie come quella di Pamela devono servire da monito per chiunque si trovi in una situazione simile, affinché si senta incoraggiato a chiedere aiuto e a non rimanere in silenzio di fronte a comportamenti abusivi.

L’omicidio di Pamela Genini, avvenuto in un contesto di violenza sistematica, richiede un’attenzione urgente da parte della società e delle istituzioni per prevenire ulteriori tragedie e garantire la sicurezza delle donne.

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