Il 16 ottobre 2025, il Teatro delle Muse di Ancona ha ospitato il 69° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, un evento cruciale per discutere temi di grande rilevanza come l’Intelligenza Artificiale e il Correttivo al Codice dei contratti. Durante i lavori, esperti e professionisti del settore hanno analizzato l’impatto di queste innovazioni sulla professione ingegneristica e sull’intero panorama normativo.
Temi principali del congresso
Nel corso del congresso, i giornalisti Manuela Moreno e Gianluca Semprini hanno guidato un dibattito intitolato “Sicurezza e affidabilità delle reti intelligenti: cogliere le opportunità, contrastare le minacce”. Emanuele Frontoni, docente di Informatica presso l’Università degli Studi di Macerata, ha messo in luce un aspetto critico: l’inconsapevolezza delle generazioni più anziane rispetto alle nuove tecnologie. Secondo Frontoni, l’Intelligenza Artificiale può fungere da strumento per separare le attività automatizzate da quelle umane, evidenziando la necessità di un approccio consapevole nell’adozione di queste tecnologie.
Nicola Colacino, docente di Diritto Internazionale alla Scuola Superiore a Ordinamento Speciale della Difesa, ha evidenziato la complessità della normazione dell’Intelligenza Artificiale. Ha sottolineato che, data la capacità dell’IA di modificare la realtà, è fondamentale trattarla con cautela. Colacino ha anche messo in evidenza come la crescente automazione possa ridurre lo spazio di intervento umano, rendendo difficile definire il ruolo del professionista.
Il ruolo del professionista nell’era dell’IA
Nicola Fiore, membro del Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione (C3i), ha affermato che i dati generati dall’Intelligenza Artificiale devono sempre essere interpretati da un professionista. Elio Masciovecchio, vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (Cni), ha concordato, affermando che, nonostante l’evoluzione degli strumenti, il ruolo dell’ingegnere rimane centrale. È essenziale che ci sia sempre un’intelligenza naturale a supporto delle decisioni prese dall’IA.
Un altro importante argomento trattato è stato il Correttivo al Codice dei contratti, con il titolo “Dalla Legge Merloni al principio di risultato: Trent’anni di contratti pubblici alla ricerca di efficienza”. Arturo Cancrini, dello studio legale Cancrini & Partners, ha evidenziato come le direttive europee si siano storicamente concentrate sulle gare, trascurando l’importanza della realizzazione finale delle opere. Ha ribadito la necessità di porre il progetto e il professionista al centro del processo, sottolineando che il Correttivo rappresenta un passo avanti verso il principio del risultato.
Impatto del Correttivo e prospettive future
Pietro Baratono, esperto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ha richiamato l’attenzione sull’articolo 4 del Correttivo, che si basa sul principio del risultato e introduce importanti misure di semplificazione. Ha inoltre sottolineato l’urgenza di rivedere le tariffe professionali per garantire un equo compenso agli ingegneri.
Gianluca Rovelli, consigliere del Consiglio di Stato, ha evidenziato che il Correttivo ha avuto effetti positivi, in particolare in merito all’equo compenso, definito come una scelta di equilibrio da parte del legislatore. Ha discusso anche della disciplina dei subappalti, notando i progressi a favore delle piccole e medie imprese e della tutela dei lavoratori.
Infine, Giuseppe Latour, del Sole 24 Ore, ha ricordato che il Codice dei contratti ha subito ben 264 modifiche, molte delle quali necessarie, ma ha avvertito sulla necessità di mantenere un’unità e stabilità normativa per evitare un eccesso di interventi legislativi. Sandro Catta, consigliere del Cni, ha concluso la sessione illustrando i dettagli del Correttivo, con particolare attenzione agli aspetti legati all’equo compenso.
Il congresso ha offerto un’importante opportunità di confronto tra professionisti e istituzioni, evidenziando le sfide e le opportunità che l’Intelligenza Artificiale e le nuove normative portano nel campo dell’ingegneria.