Dalle prime ore della mattina del 15 ottobre 2025, le forze della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Palermo hanno avviato un’importante operazione di sequestro preventivo. Questo provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, è stato richiesto dalla Procura della Repubblica e riguarda un noto imprenditore edile, Giuseppe Piraino. L’importo del sequestro supera i 3,5 milioni di euro e si inserisce in un contesto di indagini su presunti interventi di riqualificazione edilizia fittizi.
L’operazione è scaturita da un esposto presentato da una proprietaria di un immobile in un condominio di Palermo, che ha segnalato irregolarità nei lavori di ristrutturazione della facciata dello stabile. Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, hanno rivelato un quadro complesso di frodi. Secondo quanto dichiarato dalle Fiamme Gialle, l’attività investigativa ha coinvolto la consultazione di banche dati, l’analisi di documentazione tecnica e sopralluoghi nei cantieri, oltre all’audizione di oltre 30 amministratori di condomini.
Indagini e riscontri sui lavori fittizi
Le indagini hanno portato alla luce la totale o parziale assenza dei lavori di ristrutturazione dichiarati e una carenza di documentazione a sostegno delle attività. Si stima che il valore complessivo dei “bonus facciate” inesistenti ammonti a circa 7 milioni di euro. In particolare, è emerso che, nonostante la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (C.I.L.A.) fosse stata inviata agli Enti competenti nel 2022, la data di inizio dei lavori era stata retrodatata al 30 dicembre 2021. Questa manovra mirava a garantire il diritto alla detrazione fiscale nella misura del 90%.
Le attuali operazioni di perquisizione si stanno svolgendo presso la sede dell’azienda di costruzioni e in altri luoghi riconducibili al legale rappresentante, il quale è indagato per reati di indebita compensazione di crediti e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le Fiamme Gialle sottolineano che queste attività rientrano nelle strategie del Corpo per contrastare le frodi legate alle agevolazioni fiscali, a tutela della legalità economico-finanziaria del Paese.
Minacce e denuncia del deputato
Recentemente, Giuseppe Piraino ha denunciato di aver ricevuto minacce tramite un messaggio intimidatorio, in cui si leggeva: “Tu e quel pezzo di merda di La Vardera dovete morire”. La situazione ha spinto il deputato Ismaele La Vardera a presentare una denuncia, evidenziando il clima di paura e intimidazione che circonda l’imprenditore. Questo contesto di minacce si aggiunge alla già complessa situazione investigativa, creando un quadro inquietante per gli attori coinvolti.
Le Fiamme Gialle hanno affermato che, in attesa di un giudizio definitivo, per tutti gli indagati si applica il principio della presunzione di innocenza. Le indagini sono in corso e si prevede che ulteriori sviluppi possano emergere nei prossimi giorni, mentre le autorità continuano a lavorare per garantire la legalità nel settore delle costruzioni e delle agevolazioni fiscali.