Un errore di intelligenza artificiale ha portato alla diffusione di notizie false riguardanti un noto medico dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona. Il 15 ottobre 2025, è emerso che Claudio Zorzi, specialista in ortopedia e traumatologia, è stato erroneamente dichiarato deceduto. Questa notizia infondata ha suscitato preoccupazione, specialmente considerando che Zorzi è conosciuto per aver curato l’atleta Sofia Goggia dopo un grave infortunio.
Il caso di omonimia e la reazione dell’ospedale
La notizia della presunta morte di Claudio Zorzi si era diffusa nel mese di aprile 2025, quando si è parlato di un “decesso” attribuito a un medico con lo stesso nome, ma che in realtà era un medico di famiglia deceduto in Trentino. L’Irccs Sacro Cuore Don Calabria ha immediatamente smentito questa informazione, definendo la situazione un caso di omonimia gestito in modo inadeguato dalla tecnologia di Google. In una nota ufficiale, l’ospedale ha affermato che il professor Zorzi è in ottima salute e continua a dirigere il reparto di ortopedia, praticando regolarmente attività chirurgica.
Le azioni legali intraprese dall’ospedale
A seguito di questa falsa notizia, l’Irccs Sacro Cuore Don Calabria ha deciso di intraprendere azioni legali contro Google. Attraverso i propri legali, l’ospedale ha notificato un atto di diffida per la diffusione di contenuti falsi e drammatici tramite la funzionalità ‘Ai Overview‘ di Google. Il direttore dell’ospedale ha sottolineato l’importanza della reputazione dell’istituto e del suo personale, affermando che la notizia falsa ha avuto un impatto gravemente lesivo sull’immagine di Claudio Zorzi e dell’ospedale stesso.
In particolare, l’Irccs ha intimato a Google di procedere con l’immediata rettifica e cancellazione della notizia falsa da tutti i suoi servizi, inclusi i risultati di ricerca e le pagine memorizzate. L’ospedale ha avvertito che, qualora Google non intervenisse prontamente, sarebbe stato costretto a ricorrere alle vie legali per ottenere la rimozione coattiva del contenuto dannoso e per chiedere un risarcimento per i danni subiti.
Le implicazioni dell’errore di intelligenza artificiale
Questo episodio solleva interrogativi sulle responsabilità legate all’uso dell’intelligenza artificiale nel fornire informazioni. La tecnologia, pur essendo avanzata, può incorrere in errori significativi, come dimostrato dal caso di Claudio Zorzi. La confusione generata da un caso di omonimia ha portato a una reazione immediata da parte di un’istituzione medica di prestigio, sottolineando la necessità di una maggiore vigilanza e accuratezza nei sistemi di intelligenza artificiale.
L’Irccs Sacro Cuore Don Calabria ha espresso la sua determinazione nel proteggere la propria reputazione e quella dei suoi professionisti, evidenziando la necessità di un approccio più responsabile nel trattamento delle informazioni da parte delle piattaforme tecnologiche. Questo caso rappresenta un monito per le aziende tecnologiche riguardo l’importanza di garantire l’affidabilità e la veridicità delle informazioni fornite ai loro utenti.