Tel Aviv ha richiesto la restituzione dei resti di tutti gli ostaggi e ha chiuso il valico di Rafah, riducendo il numero di camion destinati alla Striscia di Gaza. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un avvertimento riguardo agli ostaggi e al disarmo del movimento palestinese.
Nella serata del 5 gennaio 2025, sono stati consegnati a Israele i resti di quattro ostaggi deceduti, portati da Hamas. I feretri sono stati inizialmente trasferiti alla base delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) nella Striscia, per poi attraversare il confine israeliano e giungere all’Istituto Nazionale di Medicina Legale di Tel Aviv. Qui, le procedure di identificazione potrebbero richiedere fino a due giorni. Durante il trasferimento, si è svolta una cerimonia commemorativa officiata da un rabbino militare.
Richiesta di Tel Aviv e chiusura del valico di Rafah
Il rilascio dei corpi, seguito dalla Croce Rossa, è avvenuto dopo che Hamas ha annunciato la nuova consegna. Questa comunicazione è giunta in concomitanza con la decisione di Israele di chiudere il valico di Rafah, limitando così gli aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza. Israele ha imposto la chiusura fino a quando non saranno restituiti tutti i resti degli ostaggi, attualmente detenuti a Gaza, secondo quanto affermato da Tel Aviv. Tuttavia, Hamas ha fatto sapere che potrebbero esserci dei ritardi nella consegna, a causa della complessità della situazione.
Secondo il COGAT, l’ufficio del governo israeliano che coordina le attività nei territori, il movimento palestinese ha violato l’accordo sulla consegna dei resti. Di conseguenza, è stata decisa l’imposizione di sanzioni sull’accordo umanitario precedentemente raggiunto. A partire da oggi, solo 300 camion, metà del numero concordato, potranno entrare a Gaza. Inoltre, tutti i veicoli dovranno essere gestiti da organizzazioni umanitarie come l’Onu, escludendo il settore privato. Non sarà consentito l’ingresso di carburante o gas, ad eccezione di quello necessario per le infrastrutture umanitarie.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha avvertito che potrebbero essere necessari giorni o settimane prima che Hamas restituisca i corpi di tutti gli ostaggi deceduti, come previsto nel piano di pace di Trump. La difficoltà nel reperire i resti tra le macerie della Striscia di Gaza, devastata da due anni di operazioni militari israeliane, rappresenta un ulteriore ostacolo.
Corpi di palestinesi non identificati a Gaza
Nel frattempo, i resti di 45 palestinesi deceduti, trasferiti da Israele al Complesso Medico Nasser di Khan Younis, non sono stati identificati. Il reparto di medicina legale dell’ospedale ha comunicato che non è chiaro dove, quando o come siano morti. Il ministero della Salute palestinese ha dichiarato che Israele non ha fornito un elenco dei nomi dei corpi, suggerendo che potrebbe avere informazioni ma non le stia condividendo.
I corpi sono stati consegnati con mani e gambe ammanettate e conservati in celle frigorifere in Israele, contrassegnati solo da un numero di identificazione. L’ospedale ha annunciato che chiederà assistenza alle famiglie dei dispersi per facilitare l’identificazione.
Nella giornata di ieri, il presidente Trump ha lanciato un avvertimento a Hamas, affermando che, sebbene il ritorno di venti ostaggi rappresenti un grande passo avanti, il lavoro non è ancora concluso. Ha sottolineato che i resti degli ostaggi deceduti non sono stati restituiti come promesso e ha avvertito il movimento palestinese riguardo al disarmo, affermando che l’operazione avverrà in modo rapido e deciso se non ci sarà collaborazione.