La conferenza internazionale “Myelomas”, tenutasi a Roma il 10 e 11 ottobre 2025, ha portato alla luce nuove prospettive nel trattamento del mieloma multiplo, una delle neoplasie ematologiche più complesse e diffuse. Organizzata dall’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori (Irst) Dino Amadori Irccs, l’evento ha visto la partecipazione di esperti di fama mondiale, contribuendo a rafforzare il ruolo dell’Italia come centro di riferimento nella ricerca e nella clinica.
Un incontro di esperti a Roma
Durante la due giorni di confronto scientifico, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di discutere delle ultime innovazioni nel trattamento del mieloma multiplo, una malattia che colpisce circa 34.000 persone in Italia, con oltre 5.700 nuove diagnosi ogni anno. La conferenza è stata un’importante occasione di aggiornamento, a pochi mesi dal congresso dell’International Myeloma Society (Ims) di Toronto e in vista dell’American Society of Hematology (Ash) di dicembre. Tra i relatori, spiccavano nomi illustri come Brian Durie del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, Paul Richardson del Dana-Farber Cancer Institute di Boston e Joshua Richter del Mount Sinai Hospital di New York, a dimostrazione della volontà di creare una rete globale di conoscenze e sperimentazioni.
Personalizzazione delle terapie
Uno dei temi centrali affrontati durante l’evento è stata la personalizzazione delle terapie, che si basa sull’identificazione di bersagli molecolari e sulla scelta ottimale dei farmaci per ciascun paziente. Gli esperti hanno posto particolare attenzione alle quadruplette terapeutiche, regimi a quattro farmaci basati su anti-CD38, che stanno emergendo come nuovo standard di cura nella prima linea di trattamento. L’obiettivo è raggiungere la negatività della malattia minima residua (Mrd), un parametro che potrebbe rappresentare il vero indicatore biologico della guarigione. Sono stati presentati anche dati significativi riguardanti le immunoterapie di nuova generazione, come le terapie Car-T e gli anticorpi bispecifici, particolarmente rilevanti per i pazienti recidivati o refrattari.
Innovazione e futuro della ricerca
Claudio Cerchione, ematologo dell’Irst, ha sottolineato come la storia naturale del mieloma sia cambiata radicalmente, permettendo oggi di sviluppare terapie sempre più su misura, supportate da monitoraggi molecolari e radiologici avanzati. Nicola Normanno, direttore scientifico dell’Istituto, ha evidenziato l’importanza di un approccio multi-omico, che integra genomica, trascrittomica, radiomica e immunoprofilazione, per migliorare la diagnosi e la prognosi dei pazienti.
Gerardo Musuraca, direttore di Ematologia e trapianti dell’Irst, ha ribadito l’importanza di creare occasioni di confronto tra realtà internazionali e italiane per favorire l’aggiornamento scientifico e delineare nuove traiettorie terapeutiche. L’evento, sostenuto da diverse associazioni del settore, ha confermato il ruolo di primo piano della ricerca italiana nell’oncoematologia, evidenziando la missione dell’Istituto nel tradurre l’innovazione scientifica in vantaggi concreti per i pazienti.