La recente cerimonia di scoperta della Pala d’Altare raffigurante la Madonna dell’Esilio ha segnato un momento di grande significato per la comunità giuliano-dalmata. L’evento si è svolto il 15 marzo 2025 presso la Chiesa di San Marco Evangelista a Roma, dove l’opera è stata finalmente restituita alla vista del pubblico dopo un attento lavoro di restauro.
Un’opera di grande valore simbolico
La Presidente dell’ANVGD di Roma, Donatella Schurzel, ha sottolineato l’importanza di questo restauro, definendolo un trionfo per tutti coloro che si riconoscono nella storia e nella cultura giuliano-dalmata. La pala d’altare non è solo un’opera d’arte, ma un simbolo di identità, ricca di dettagli che raccontano storie di province perdute e di santi venerati. Ogni elemento della composizione è intriso di significato, rendendo l’opera un patrimonio non solo visivo, ma anche emotivo per la comunità esule.
Il restauro e il suo significato
Il restauro della Pala d’Altare è stato un processo meticoloso, volto a preservare la bellezza originale dell’opera e a rivelare i dettagli che erano stati oscurati dal tempo. Grazie all’intervento di esperti restauratori, la Madonna dell’Esilio è tornata a splendere, permettendo ai presenti di apprezzarne appieno la ricchezza artistica e spirituale. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi membri della comunità, che hanno condiviso il loro legame con l’opera e l’emozione di vederla nuovamente esposta.
Un momento di unità per la comunità
La scoperta della pala ha rappresentato un’importante occasione di riunione per i membri della comunità giuliano-dalmata, che si sono ritrovati insieme per celebrare non solo il restauro, ma anche la loro storia condivisa. Durante la cerimonia, sono stati espressi sentimenti di gratitudine verso coloro che hanno contribuito al restauro e verso la Chiesa di San Marco Evangelista, che ha accolto l’opera. Questo evento ha rafforzato il senso di appartenenza e di identità culturale, permettendo a tutti di riflettere sulle proprie radici e sul valore della memoria collettiva.
Con la Pala d’Altare della Madonna dell’Esilio ora restaurata e visibile, la comunità giuliano-dalmata può continuare a celebrare la propria storia e a trasmettere i valori che essa rappresenta alle future generazioni.