A poche ore dall’arrivo in Consiglio dei Ministri, il 27 gennaio 2025, la manovra finanziaria per il 2026 continua a non essere definita. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha rassicurato le associazioni imprenditoriali durante gli incontri che si sono svolti ieri mattina a Palazzo Chigi. Durante un confronto di quattro ore, il governo ha ascoltato oltre trenta sigle, con la partecipazione di figure chiave come il sottosegretario Alfredo Mantovano, il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, la Ministra del Lavoro Marina Calderone, il Ministro degli Affari europei Tommaso Foti e il Ministro dell’Industria Adolfo Urso, insieme al sottosegretario per le Politiche e il Sud, Luigi Sbarra, e al consulente per i rapporti con le parti sociali, Stefano Caledoro.
Le richieste del mondo imprenditoriale
Al centro del dibattito ci sono le esigenze del mondo imprenditoriale, tutte orientate a stimolare i consumi e rivitalizzare la produzione. Le associazioni chiedono una soglia piรน alta per il taglio dell’Irpef, la parziale defiscalizzazione degli aumenti contrattuali e delle tredicesime, e maggiori incentivi per l’industria al fine di sostenere la competitivitร . Un tema cruciale รจ rappresentato dal costo dell’energia, che continua a gravare sulle aziende.
Le risorse previste per la manovra, come indicato nel documento programmatico di finanza pubblica, si aggirano attorno ai 16 miliardi di euro, pari allo 0,7% del PIL. Tra le possibili fonti di finanziamento non si esclude un contributo da parte delle banche, con cui il governo sta mantenendo contatti per concordare misure che non abbiano effetti negativi sui mercati.
Preoccupazioni delle associazioni di categoria
L’esecutivo, al momento, mantiene un atteggiamento cauto. Giorgetti non ha fornito cifre precise e ha preferito ascoltare le richieste, ribadendo che la manovra รจ ancora in fase di definizione. Secondo il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, queste informazioni non sono sufficienti per rassicurare le aziende. Confindustria lancia un allerta: “Da gennaio termineranno tutti gli incentivi e l’industria italiana si troverร senza strumenti per competere in un contesto caratterizzato da incertezze, dazi e rischio di delocalizzazione“. L’associazione esprime preoccupazione per la mancanza di misure concrete a sostegno degli investimenti.
Viale dell’Astronomia sottolinea l’urgenza di attuare un piano straordinario da 8 miliardi di euro all’anno, presentato durante l’assemblea annuale di Bologna, avvertendo del rischio di stagnazione. ร fondamentale adottare interventi tangibili per rilanciare gli investimenti, migliorare l’accesso al credito e valorizzare il modello delle Zone economiche speciali (Zes), oltre a rendere strutturale il Fondo di Garanzia con risorse adeguate.
Proposte fiscali e necessitร di riforme
Confcommercio condivide l’importanza della riforma dell’Ires, proponendo di renderla “strutturale” per le aziende che investono in innovazione e creano occupazione. Inoltre, avanza la richiesta di abolire l’Irap per le societร di persone e di capitali. Sul fronte fiscale, le associazioni chiedono un intervento piรน deciso sul taglio dell’Irpef, evidenziando che la pressione fiscale rimane elevata. Secondo Confesercenti, per il 2025 si prevede un gettito di 342 miliardi di euro dalle imposte dirette, che, sebbene in calo rispetto all’anno precedente, resta su livelli record.
La proposta di ridurre l’aliquota dal 35% al 33% deve essere estesa ai redditi fino a 60.000 euro, altrimenti non avrร un impatto significativo sul potere d’acquisto e sulla domanda interna. Anche la detassazione dei primi mille euro di tredicesima potrebbe rappresentare un sostegno importante per le famiglie. Legacoop chiede un deciso cambio di rotta nelle politiche di crescita, puntando sulla parziale defiscalizzazione degli aumenti contrattuali.
Richieste specifiche delle categorie professionali
Le richieste non mancano, provenienti da diverse categorie. Gli edili, ad esempio, apprezzano la conferma del bonus ristrutturazione al 50% per la prima casa, ma chiedono una revisione di tutti gli incentivi e l’introduzione della cedolare secca sugli affitti commerciali per contrastare la desertificazione commerciale. L’Ance insiste sulla necessitร di interventi immediati per affrontare le emergenze legate alla casa, al rischio idrogeologico e al costo dei materiali. Gli agricoltori, dal canto loro, richiedono un potenziamento del credito agricolo e agevolazioni per l’ammodernamento delle aziende, insieme a misure per favorire l’internazionalizzazione del settore.
La situazione rimane incerta, ma le voci del mondo imprenditoriale si fanno sempre piรน forti e unite nella richiesta di azioni concrete per affrontare le sfide economiche attuali.