La Fondazione Magna Grecia si prepara a presentare una ricerca innovativa che esamina il fenomeno delle mafie nell’era digitale, con un focus particolare sull’uso di TikTok da parte delle organizzazioni criminali. L’evento si svolgerà mercoledì 15 ottobre 2025, alle ore 10, presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, nell’ambito della conferenza “Organized crime in the social media age”. Questa iniziativa rappresenta un primo tentativo di mettere a confronto le dinamiche della mafia italiana con le narco-culture messicane, rivelando l’emergere di un linguaggio globale della devianza.
La ricerca sulla mafia e TikTok
Il rapporto intitolato “Le mafie nell’era digitale. Focus TikTok” si propone di analizzare in profondità le strategie comunicative adottate dalle mafie sui social media, concentrandosi sulla piattaforma TikTok, che ha raggiunto un’enorme popolarità tra i giovani. Attraverso l’analisi di oltre 6.000 contenuti, tra cui video, profili, commenti, emoji, musiche e hashtag, la ricerca mette in luce come la criminalità organizzata sia riuscita a trasformarsi in un vero e proprio “brand”. Questo fenomeno consente alle mafie di attrarre e normalizzare l’immaginario mafioso, in particolare tra le nuove generazioni.
La Fondazione Magna Grecia sottolinea l’unicità di questo studio, che non solo esplora il panorama italiano, ma si confronta anche con le pratiche delle culture narco messicane. Questo approccio comparativo permette di evidenziare le somiglianze e le differenze nelle modalità di comunicazione delle due realtà, rivelando un linguaggio comune della devianza che attraversa i confini nazionali.
Dettagli dell’evento e partecipazione
L’evento di presentazione vedrà la partecipazione di figure di spicco nel campo della giustizia e della comunicazione. L’ambasciatore Gianluca Greco, deputy permanent representative of Italy at the United Nations, aprirà la conferenza con un saluto introduttivo. Tra i relatori figurano Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, e Marcello Ravveduto, professore di Digital Public History presso l’Università di Salerno, che ha curato la ricerca. Saranno presenti anche il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, e Antonio Nicaso, docente alla Queen’s University del Canada, insieme a esperti del settore della sicurezza e della giustizia.
Nino Foti ha commentato l’importanza del lavoro svolto, evidenziando come questo studio rappresenti un passo fondamentale per comprendere l’evoluzione delle mafie e il loro potere comunicativo nell’era digitale. La ricerca offre strumenti utili per le istituzioni, le forze dell’ordine e la società civile, mirando a costruire libertà, legalità e fiducia.
Per coloro che non potranno essere presenti di persona, sarà possibile seguire la diretta dell’evento sul sito ufficiale della Fondazione Magna Grecia.