Alla presentazione dell’edizione 2025 dell’Indice Globale della Fame (Global Hunger Index – GHI), il noto editorialista di Domani e scrittore Gigi Riva ha messo in evidenza una questione di estrema gravità : la situazione nella Striscia di Gaza, descritta come un “buco nero” di fame e di informazione. Questo rapporto, uno dei più significativi a livello internazionale per la misurazione della fame nel mondo, è curato da Cesvi e redatto da Welthungerhilfe (WHH), Concern Worldwide e Institute for International Law of Peace and Armed Conflict (IFHV).
La crisi nella striscia di Gaza
Riva ha sottolineato come, per la prima volta dal Medioevo, si stia assistendo a un’operazione sistematica di affamare una popolazione, negando l’accesso al cibo. Questo fenomeno, secondo l’editorialista, rappresenta un punto di non ritorno nella storia moderna, dove l’umanità stessa decide di infliggere sofferenza a una parte della popolazione. Riva ha citato che, nonostante la fame esista anche per cause naturali come i cambiamenti climatici e le catastrofi, la situazione attuale è senza precedenti poiché è l’azione umana a determinare questa crisi alimentare. Molti bambini, ha aggiunto, stanno morendo di malnutrizione a causa di questa situazione.
Informazione e crisi umanitaria
Riva ha evidenziato un altro aspetto cruciale: la mancanza di informazioni accurate sulla crisi alimentare in Gaza. Le notizie sono arrivate principalmente da fonti locali e dai giornalisti palestinesi, i quali sono stati gli unici a poter raccontare la verità , mentre l’accesso ai media internazionali è stato estremamente limitato. Quasi 300 giornalisti hanno perso la vita mentre cercavano di documentare gli eventi. L’editorialista ha parlato anche di un “buco nero morale”, accusando l’Occidente di non aver difeso i propri valori e di aver permesso che tali atrocità avvenissero.
Le conseguenze della guerra e della fame
Riva ha descritto la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza come unica nel suo genere. La guerra ha portato a una volontà di infliggere sofferenza attraverso la fame, costringendo la popolazione a considerare l’idea di lasciare la propria terra. Le immagini strazianti dei bambini in difficoltà hanno scosso l’opinione pubblica, generando una vasta mobilitazione di protesta in tutto il mondo. L’editorialista ha sottolineato come la fame non solo uccida attraverso la privazione di cibo, ma anche attraverso la violenza: centinaia di persone sono state colpite da proiettili mentre cercavano di ricevere aiuto alimentare.
Il ruolo dei media e delle ong
Riva ha parlato delle sfide che i media affrontano in contesti di guerra, come la necessità di garantire l’accesso ai giornalisti e di combattere contro la disinformazione. Ha messo in evidenza che, nonostante le difficoltà , esistono molti giornalisti locali e cittadini che possono contribuire a fornire notizie verificate. L’editorialista ha anche richiamato l’attenzione sul ruolo fondamentale delle ONG, come Cesvi, che stanno lavorando per garantire l’accesso all’acqua e ad altre forme di aiuto essenziali per la popolazione di Gaza. Riva ha concluso affermando che il supporto delle ONG è vitale per portare un po’ di umanità in situazioni così disperate.
La presentazione dell’edizione 2025 dell’Indice Globale della Fame ha quindi messo in luce non solo la drammatica realtà della fame nel mondo, ma anche l’importanza di una corretta informazione e dell’azione umanitaria in contesti di conflitto.