Russia presenta il piano strategico fino al 2028: migliaia di carri armati per la Nato

Lorenzo Di Bari

Ottobre 13, 2025

Il 13 ottobre 2025, l’Institute for the Study of War ha lanciato un avvertimento riguardo alla Russia, sottolineando come il paese stia pianificando un significativo potenziamento delle proprie capacità militari. Secondo l’analisi, Mosca sta progettando di rappresentare una minaccia militare duratura per la NATO, in particolare attraverso un aumento della produzione di carri armati, dopo le ingenti perdite subite durante il conflitto in Ucraina.

Rinascita dell’esercito russo

Le informazioni provenienti da Frontelligence Insight, un’agenzia di intelligence open source, rivelano che la Russia ha in programma di incrementare la produzione dei carri armati T-90 dell’80% entro il 2028. I documenti di Uralvagonzavod, il principale produttore russo di tank, indicano che la produzione di un nuovo modello, il T-90M2, dovrebbe iniziare a partire dal 2027. L’obiettivo finale è di produrre 428 unità di T-90M e T-90M2 entro il 2028, con un totale di almeno 1.118 mezzi previsti tra il 2027 e il 2029. Tuttavia, i ritmi di produzione attuali, che hanno visto la Russia produrre tra 540 e 630 carri dal 24 febbraio 2022 a luglio 2025, potrebbero non essere sufficienti per raggiungere questi ambiziosi traguardi.

La strategia russa sembra mirare a riarmare le proprie forze, creando le condizioni necessarie per costituire una seria minaccia per la NATO, anche oltre la conclusione del conflitto ucraino. I programmi di produzione dei tank includono anche un piano per costruire oltre 2.000 mezzi fino al 2036, ampliando il discorso anche ai T-72B3M.

Tattiche sul campo di battaglia

Negli ultimi mesi del conflitto in Ucraina, l’Institute for the Study of War ha notato una riduzione dell’impiego di carri armati da parte di Mosca, con un quasi totale azzeramento delle operazioni sul campo. I tank vengono conservati per un utilizzo futuro, mentre per le operazioni a breve termine si prevede l’uso di T-72 rinnovati. Nonostante la diminuzione degli assalti meccanizzati, questi non sono stati completamente abbandonati. Le condizioni meteorologiche spesso influenzano l’impiego dei tank, rendendo più difficile per l’Ucraina utilizzare i droni. Quando la difesa di Kiev non può contare sui propri mezzi, la Russia approfitta della situazione per schierare i tank in modo più massiccio.

L’ISW avverte che, a pochi mesi dalla conclusione dei combattimenti attivi in Ucraina, la Russia potrebbe disporre di una notevole potenza di combattimento, pronta a essere schierata lungo il fianco orientale della NATO.

Rischi per la NATO

Le conclusioni dell’Institute for the Study of War mettono in evidenza come la NATO non possa considerarsi al sicuro, indipendentemente dai programmi di riarmo russi. Secondo il think tank, non ci sono indicazioni che il comando militare russo attenderà il pieno ripristino delle proprie forze prima di intensificare gli attacchi contro i membri della NATO. Se la NATO non riuscisse a stabilire una deterrenza efficace, Mosca potrebbe decidere di attaccare prima di quel momento.

La guerra in Ucraina si sta rivelando un laboratorio per l’esercito russo, che sta acquisendo esperienza in un contesto di guerra moderna. L’aggiornamento delle tecniche e delle strategie avviene in un conflitto che l’Europa non ha vissuto dagli anni ’40. La NATO e i suoi alleati devono quindi prepararsi a fronteggiare e, se necessario, neutralizzare le minacce che la Russia potrebbe rappresentare immediatamente dopo la fine delle ostilità in Ucraina e nel futuro prossimo.

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