Imprese e flussi migratori: analisi delle opportunità economiche e lavorative

Franco Fogli

Ottobre 13, 2025

Il 13 ottobre 2025, a Roma, la Fondazione Maire Ets ha presentato i risultati di una ricerca significativa riguardante il ruolo dei migranti nella transizione energetica e nell’economia circolare. Il progetto, intitolato ‘Traiettorie – Flussi migratori, competenze e transizione energetica: trend e best practice di formazione e inclusione lavorativa’, rivela come l’inserimento dei migranti non debba essere visto come un semplice effetto collaterale della transizione, ma piuttosto come una leva fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi climatici e per la crescita di settori emergenti.

Risultati della ricerca sulla forza lavoro migrante

Secondo i dati raccolti, nel 2023, oltre un quinto dei lavoratori impiegati nei green jobs in Italia erano stranieri. Tuttavia, la ricerca evidenzia una marcata segmentazione nel mercato del lavoro: i lavoratori italiani tendono a occupare posizioni più specializzate, mentre gli immigrati, in particolare quelli provenienti da paesi extra-UE, si trovano spesso relegati a mansioni di base. Questo divario è attribuito principalmente alla difficoltà di riconoscere le qualifiche professionali acquisite all’estero, nonché a barriere linguistiche e culturali, e alla mancanza di percorsi formativi adeguati.

Le previsioni per il futuro sono ottimistiche: si stima che l’obiettivo di neutralità climatica in Europa entro il 2050 potrebbe generare 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro. A livello globale, l’adattamento e la mitigazione del cambiamento climatico potrebbero creare 8 milioni di posti di lavoro entro il 2030. Tuttavia, in Italia esiste attualmente un gap di oltre 800.000 lavoratori necessari per i green jobs. Per affrontare questa sfida, è cruciale sviluppare progetti di formazione e inclusione che coinvolgano anche la popolazione migrante. È fondamentale ridurre i tempi di riconoscimento delle qualifiche, istituire percorsi di up-skilling e re-skilling, e creare un sistema di mappatura delle competenze verdi.

Formazione integrata e opportunità nei settori emergenti

La ricerca sottolinea l’importanza di percorsi formativi integrati che combinino competenze tecniche, linguistiche e digitali, supportati da tutor e figure di riferimento. Diversi esempi di esperienze pilota in vari paesi europei dimostrano che i rifugiati con qualifiche possono adattarsi rapidamente, apportando benefici tangibili alle aziende e arricchendo culturalmente i team di lavoro. In particolare, i corridoi lavorativi, che si basano sulle esigenze del mercato, con pre-formazione nel paese d’origine, stanno mostrando risultati promettenti.

Due ambiti specifici sono stati analizzati nel dettaglio: l’agrivoltaico, un settore emergente che combina agricoltura e fotovoltaico, e i Distretti Industriali. Nel campo dell’agrivoltaico, i migranti, spesso con esperienze agricole pregresse, possono essere formati per utilizzare nuove tecnologie, migliorando così la loro integrazione. Nei distretti industriali, la riconversione verso attività sostenibili e circolari rappresenta un’opportunità per trasformare i territori in laboratori di innovazione sociale ed economica.

Le dichiarazioni del presidente della Fondazione Maire

Fabrizio Di Amato, presidente della Fondazione e del gruppo Maire, ha commentato la situazione attuale del mercato del lavoro, evidenziando la carenza di profili professionali specifici. Ha sottolineato come il settore della transizione energetica necessiti sempre più di personale formato e come i migranti e i rifugiati possano costituire una risorsa preziosa se inseriti in programmi di lavoro mirati. Di Amato ha proposto la creazione di un tavolo di lavoro con le istituzioni e le associazioni per implementare strategie di formazione e inclusione, evidenziando l’impegno del Gruppo Maire nell’assumere annualmente 100 nuovi professionisti, inclusi migranti e rifugiati, attraverso la rete dei centri di competenza.

L’indagine della Fondazione Maire Ets rappresenta un passo significativo verso l’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, evidenziando come la loro inclusione possa contribuire a una transizione energetica più efficace e sostenibile.

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