La ministra della Famiglia e per le Pari opportunità, Eugenia Roccella, ha espresso forti critiche riguardo al ruolo delle università italiane nel dibattito sull’antisemitismo e i recenti eventi legati al conflitto israelo-palestinese. Durante il suo intervento all’evento “La storia stravolta e il futuro da costruire”, tenutosi il 12 ottobre 2025 presso il Cnel di Roma, Roccella ha messo in evidenza la necessità di una riflessione profonda e critica su questi temi.
Le gite scolastiche ad Auschwitz e il loro significato
Roccella ha sollevato interrogativi sul valore educativo delle gite scolastiche ad Auschwitz, chiedendosi se queste esperienze siano state realmente utili per comprendere la storia dell’antisemitismo. Secondo la ministra, tali viaggi sono stati utilizzati per collocare l’antisemitismo in un contesto storico preciso, associandolo esclusivamente al fascismo. Ha affermato che questa visione potrebbe essere fuorviante, poiché non affronta il problema dell’antisemitismo nella sua complessità e attualità. La ministra ha sottolineato come sia fondamentale riconoscere la persistenza di sentimenti antisemiti nella società contemporanea, piuttosto che relegarli a un passato superato.
Critiche all’università e al dibattito pubblico
Roccella ha evidenziato la mancanza di una risposta unanime di solidarietà dopo gli eventi del 7 ottobre, data che segna un punto di svolta nel conflitto israelo-palestinese. Ha criticato l’assenza di un dibattito aperto e onesto nelle università, definendo queste istituzioni come “fra i peggiori luoghi di non-riflessione”. In particolare, ha citato la decisione del senato accademico dell’Università di Bologna di interrompere le collaborazioni con le università israeliane, considerandola un segnale negativo per il dialogo accademico e culturale.
La ministra ha esortato le università a diventare luoghi di riflessione profonda, dove studenti e docenti possano confrontarsi su temi complessi come l’antisemitismo e la guerra. Ha messo in guardia contro le manifestazioni di sostegno a Hamas e gli slogan controversi che sono emersi in alcune manifestazioni, sottolineando l’importanza di affrontare questi temi in modo critico e consapevole.
Il ruolo della società e delle manifestazioni pubbliche
Roccella ha anche commentato la mancanza di manifestazioni di massa a sostegno degli ostaggi, evidenziando come non ci sia stata una reazione collettiva adeguata al dolore e all’orrore degli eventi del 7 ottobre. Ha lamentato l’assenza di movimenti studenteschi che difendessero i valori della libertà e della vita, mettendo in risalto la necessità di un’identificazione con le vittime e con il loro modo di vivere. Secondo la ministra, è essenziale che la società italiana prenda coscienza di queste problematiche e si impegni attivamente per un futuro di dialogo e comprensione.
Con il suo intervento, Eugenia Roccella ha voluto stimolare una riflessione profonda e necessaria su temi che toccano la coscienza collettiva e la responsabilità sociale, invitando tutti a un impegno attivo nella costruzione di un futuro più consapevole e inclusivo.