Raggruppano circa 200 patologie diverse, colpendo un numero significativo di persone, tra cui diversi volti noti come Selena Gomez, Lady Gaga, Dan Reynolds e Kathleen Turner. L’appello lanciato è chiaro: “Troppe diagnosi tardive”.
Le malattie reumatologiche non devono essere considerate esclusivamente “malattie per anziani”. Queste condizioni interessano anche celebrità come l’attrice e cantante Selena Gomez, che ha condiviso la sua esperienza con il lupus eritematoso sistemico, e Lady Gaga, costretta a cancellare concerti a causa della fibromialgia. Anche Dan Reynolds, frontman degli Imagine Dragons, ha dovuto affrontare la spondilite anchilosante, mentre Kathleen Turner ha abbandonato la carriera cinematografica a causa dell’artrite reumatoide.
Questi esempi rappresentano solo una piccola parte delle circa 200 patologie che affliggono 350 milioni di persone nel mondo, di cui 6 milioni e mezzo in Italia. La giornata di oggi, domenica 12 ottobre 2025, segna la Giornata mondiale delle malattie reumatologiche, un momento di sensibilizzazione su un tema importante. Le malattie reumatologiche possono manifestarsi in diverse forme, dalle patologie autoimmuni sistemiche alle artriti infiammatorie, fino alle malattie degenerative. Spesso croniche, queste condizioni non colpiscono solo le articolazioni, ma anche muscoli, tendini, ossa e, in alcuni casi, organi interni, influenzando in modo significativo la vita quotidiana di chi ne soffre.
L’importanza della prevenzione
La prevenzione attiva, una diagnosi precoce e l’innovazione terapeutica sono elementi fondamentali per ridurre l’incidenza delle malattie reumatologiche. Gli specialisti della Società Italiana di Reumatologia (Sir) hanno organizzato un incontro dal titolo “Giornata mondiale delle malattie reumatologiche 2025: serve un cambio di paradigma”, promosso dalla senatrice Maria Cristina Cantù e patrocinato dal Senato, dove si è svolta la conferenza il 9 ottobre.
Andrea Doria, presidente della Sir, ha evidenziato che nel pubblico persistono molte false credenze sulle malattie reumatologiche. Una delle più diffuse è che queste condizioni colpiscano principalmente gli anziani. In realtà, possono interessare anche giovani adulti, donne in età riproduttiva e bambini. Un altro mito da sfatare è che queste malattie siano inevitabili. Sebbene la genetica giochi un ruolo importante, esistono comportamenti che possono contribuire a prevenirle. È fondamentale sensibilizzare la popolazione su come semplici abitudini, come non fumare, seguire una dieta equilibrata, praticare attività fisica e mantenere un peso sano, possano ridurre il rischio di sviluppare malattie reumatologiche o ritardarne l’insorgenza, specialmente in presenza di familiari affetti. Infatti, i familiari di pazienti reumatici hanno un rischio aumentato del 10% di ammalarsi. Per promuovere una maggiore consapevolezza, la Sir ha realizzato una brochure informativa con consigli di prevenzione, rivolta anche a chi già convive con una malattia, per rallentare la progressione della condizione.
Il costo del ritardo diagnostico
Quando non è possibile prevenire le malattie reumatologiche, è cruciale diagnosticarle tempestivamente. I recenti progressi, come il dosaggio di biomarcatori e auto-anticorpi, consentono di identificare queste patologie anche prima che si manifestino i sintomi. Tuttavia, la Società Italiana di Reumatologia sottolinea che in media servono 7 anni per diagnosticare l’artrite psoriasica, 5 anni per la spondilite anchilosante, 3 anni per la sclerosi sistemica e 2 anni per l’artrite reumatoide. La mancanza di diagnosi tempestive può portare a danni permanenti e a costi elevati, sia in ambito sanitario, come trattamenti e ricoveri, sia a livello sociale, con giorni di lavoro persi e necessità di sussidi. L’artrite reumatoide, ad esempio, rappresenta un costo annuo di oltre 2 miliardi di euro in Italia. Uno dei problemi principali è la carenza di specialisti reumatologi, che dovrebbe essere affrontata, insieme alla creazione di reti assistenziali adeguate. È fondamentale formare i medici di medicina generale per aiutarli a riconoscere i segnali di allerta. È necessario sviluppare Pdta, percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, per garantire ai pazienti l’assistenza migliore possibile.
Una volta confermata la diagnosi, il paziente deve essere seguito dal reumatologo per avviare le terapie. La tempestività nell’inizio del trattamento è cruciale per controllare le malattie reumatologiche e prevenire danni irreversibili. Grazie all’uso precoce di farmaci moderni, come gli immunosoppressori e i biologici, è sempre più possibile raggiungere la remissione, anche per periodi prolungati. Roberto Caporali, presidente eletto della Sir, ha sottolineato che negli ultimi 15 anni l’arsenale terapeutico per le malattie reumatologiche si è notevolmente ampliato, grazie a una comprensione più approfondita dei meccanismi alla base di queste condizioni. La medicina personalizzata rappresenta la nuova frontiera, mirando a trovare il farmaco giusto per il paziente giusto al momento giusto, attraverso indagini specifiche e analisi di biomarcatori.
In occasione della Giornata mondiale delle malattie reumatologiche, la Società Italiana di Reumatologia rinnova la richiesta alle istituzioni di adottare misure concrete per affrontare questa emergenza sanitaria. Tra le priorità ci sono campagne di prevenzione e informazione sui sintomi e sugli stili di vita corretti, diagnosi precoce e accesso equo a terapie innovative, potenziamento della telemedicina e approccio multidisciplinare nella gestione dei pazienti. Solo attraverso queste azioni sarà possibile costruire un futuro in cui le malattie reumatologiche non rappresentino più una limitazione, ma offrano opportunità di cura e miglioramento della qualità della vita per tutti i pazienti.