Ken Follett: “La ricerca dell’immortalità nel mistero di Stonehenge”

Lorenzo Di Bari

Ottobre 12, 2025

Lo scrittore britannico Ken Follett ha presentato il suo nuovo romanzo, Il cerchio dei giorni, il 12 ottobre 2025 a Roma, durante un evento che ha suscitato grande interesse tra i giornalisti e gli appassionati di letteratura. In questa occasione, Follett ha affrontato anche le attuali problematiche globali, in particolare quelle legate al Medio Oriente, esprimendo le proprie preoccupazioni per le dinamiche di odio che potrebbero emergere nella regione.

Il mistero di Stonehenge

Follett ha dedicato il suo romanzo a uno dei luoghi più enigmatici della storia: Stonehenge. Questo sito archeologico, composto da enormi pietre disposte in un cerchio, non è solo un monumento ma rappresenta anche una ricerca profonda dell’identità umana e dell’immortalità. Lo scrittore ha spiegato che la costruzione di Stonehenge simboleggia la lotta degli uomini dell’età della pietra per affermare la propria esistenza e lasciare un segno duraturo nel tempo. “Costruire un monumento era un modo per affermare sé stessi”, ha dichiarato Follett, sottolineando l’importanza di questo gesto.

Durante la presentazione, Follett ha condiviso la sua visione creativa, evidenziando come la narrazione di eventi storici possa essere arricchita da personaggi e situazioni inventate. Ha affermato che, sebbene Stonehenge non abbia lasciato molte tracce, la sua immaginazione ha permesso di tessere una storia avvincente che esplora le vite di comuni mortali, le loro vittorie e sconfitte. Follett ha anche accennato all’ipotesi di una struttura in legno antecedente al monumento in pietra, sostenuta da alcuni archeologi, ma ha chiarito che non esistono prove concrete di conflitti avvenuti nel sito.

Riflessioni sull’attualità

Durante l’incontro, Follett ha affrontato anche temi di attualità, rispondendo a domande riguardanti la crisi in Medio Oriente. Ha affermato che scrivere un romanzo su eventi in corso presenta delle difficoltà, poiché una narrazione deve sempre avere una conclusione, che in situazioni come quella di Gaza risulta incerta. “Desidero la pace in Medio Oriente, ma temo che le basi per nuovi conflitti siano già state poste”, ha dichiarato, evidenziando la preoccupazione per le giovani generazioni che crescono con sentimenti di odio.

Il tema della guerra e della pace è stato centrale nelle sue affermazioni, con Follett che ha espresso il desiderio di un futuro in cui israeliani e palestinesi possano vivere in armonia. Tuttavia, ha anche messo in guardia sulle conseguenze di un conflitto prolungato, descrivendo una realtà in cui i giovani potrebbero essere spinti verso la violenza.

Il Nobel e la scrittura

Infine, Follett ha toccato il tema del premio Nobel per la letteratura, affermando di non essere interessato a tale riconoscimento. “Quando scrivo, non ho nulla da insegnare. La mia unica ambizione è quella di creare storie che coinvolgano i lettori”, ha dichiarato, evidenziando il suo approccio alla scrittura come un modo per intrattenere e affascinare. Follett ha chiarito che il suo obiettivo non è quello di produrre una letteratura “alta” o intellettuale, ma di raccontare storie che possano essere apprezzate da un pubblico ampio.

Con un sorriso, ha concluso il suo intervento affermando che la mancanza di aspettative porta a una minore possibilità di delusione, un pensiero che riflette la sua visione personale della scrittura e della vita.

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