Si svolgerà lunedì pomeriggio a Sharm el Sheikh, località egiziana affacciata sul Mar Rosso, la cerimonia per la firma dell’accordo tra Israele e Hamas. Fonti vicine agli eventi hanno confermato all’Adnkronos che nello stesso giorno si terrà anche un importante vertice tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e i leader europei e arabi. Questo incontro mira a rafforzare il sostegno internazionale per il piano di Trump riguardante Gaza, con particolare attenzione alla futura governance, alla sicurezza e alla ricostruzione della Striscia. Il summit è previsto per il pomeriggio di lunedì.
Il vertice tra Trump e i leader internazionali
Il presidente egiziano, Abdel Fatah al Sisi, ha già inviato inviti ai leader dei Paesi arabi ed europei per partecipare al vertice con Trump. Tra i partecipanti, si attende la presenza della premier italiana, Giorgia Meloni, insieme ai rappresentanti di Francia, Germania, Regno Unito, Turchia, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Giordania. La presenza della Meloni è stata confermata anche dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’Italia in questo contesto.
Tajani ha dichiarato che l’Italia è pronta a contribuire alla ricostruzione e a partecipare a una missione militare per garantire l’unità e la riunificazione della Palestina. Questo impegno seguirà la prima task force, che prevede la presenza di militari americani e di Paesi arabi. Il ministro ha evidenziato la volontà dell’Italia di essere un protagonista attivo in questo processo, sottolineando il valore delle relazioni internazionali e l’importanza di lavorare per una tregua duratura.
Trump in Israele e la firma dell’accordo
Donald Trump è atteso lunedì mattina in Israele, dove si fermerà per alcune ore. Durante la sua visita, pronuncerà un discorso alla Knesset e incontrerà i familiari degli ostaggi. Successivamente, si dirigerà in Egitto per partecipare alla cerimonia di firma dell’accordo tra Israele e Hamas, insieme ai garanti della trattativa, ovvero Egitto, Qatar e Turchia.
La cerimonia rappresenta un passo significativo verso la risoluzione delle tensioni nella regione e la ripresa delle attività umanitarie e di ricostruzione a Gaza. La speranza è che il vertice di lunedì possa contribuire a stabilizzare la situazione e a creare un clima di fiducia tra le parti coinvolte.
Hamas annuncia l’arrivo degli aiuti a Gaza
Hamas ha comunicato che gli aiuti umanitari e le forniture essenziali inizieranno a giungere nella Striscia di Gaza a partire da sabato. Secondo quanto riportato da Haaretz, un funzionario di Hamas ha rivelato che le forniture comprenderanno carburante e gas. I mediatori hanno già iniziato a contattare la Compagnia Elettrica per riprendere le attività nella Striscia. Inoltre, il valico di Rafah sarà aperto ai civili in entrambe le direzioni a metà della prossima settimana.
Arrivo dei militari americani in Israele
In Israele stanno giungendo i primi 200 militari americani, che faranno parte del centro di coordinamento civile-militare per monitorare l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Fonti militari statunitensi hanno confermato alla Cnn che questi militari saranno operativi entro domenica e si concentreranno sull’assistenza al flusso di aiuti umanitari e logistici, oltre a garantire la sicurezza a Gaza. È importante sottolineare che non ci saranno truppe americane presenti all’interno della Striscia.
I militari, provenienti da basi americane all’estero e dagli Stati Uniti, avranno tra i loro compiti quello di stabilire il centro di coordinamento, che permetterà a partner internazionali, comprese le ONG e il settore privato, di collaborare in modo efficace. Questo approccio mira a evitare il caos e a garantire che gli sforzi umanitari siano ben organizzati e diretti verso obiettivi comuni.