Molendini: la storia di Roma tra musicisti e tipografi nelle stanze del ‘Messaggero’

Franco Fogli

Ottobre 11, 2025

Nel 2025, il libro “Sotto il sole di Roma” di Marco Molendini si presenta come un’opera che intreccia l’autobiografia di un giornalista con le storie affascinanti di una capitale ricca di cultura e contrasti. Molendini, figura di spicco della redazione di Spettacoli de Il Messaggero, riesce a catturare l’essenza di Roma attraverso aneddoti personali e racconti di personaggi iconici che hanno attraversato la sua carriera.

Il messaggero e i suoi protagonisti

All’interno delle mura di Il Messaggero, situato in Via del Tritone 152, si sono svolti eventi straordinari e talvolta surreali. Marco Molendini, nel suo libro, narra episodi che spaziano dalla presenza di Chet Baker, un musicista in difficoltà economica, ai momenti di tensione con i tipografi, infastiditi dall’irresistibile profumo di una redattrice della Roma bene. Queste storie non solo offrono uno spaccato della vita in redazione, ma rivelano anche l’intreccio tra il giornalismo e le dinamiche sociali della città.

Il Messaggero non è solo un giornale, ma un simbolo della città stessa. La sua storia è intrinsecamente legata ai cambiamenti politici e culturali che hanno caratterizzato Roma, dal potere del Vaticano alle influenze del cinema. Molendini, con il suo lungo percorso all’interno della testata, ha osservato e raccontato momenti cruciali, come l’euforia degli anni Ottanta e l’emergere di Internet negli anni Novanta, evidenziando come la redazione si sia adattata a queste trasformazioni.

Decenni di cambiamento e incontri memorabili

Sotto il sole di Roma non è solo una cronaca di eventi, ma anche una riflessione su decenni di storia italiana. Molendini riporta alla memoria gli anni Settanta, segnati da tensioni sociali e atti di terrorismo, fino all’ubriacatura degli Ottanta, un periodo di eccessi e libertà. Tra i racconti, spicca la liberazione di Paul Getty jr, un evento che ha segnato il suo debutto nel mondo del giornalismo.

Il libro è costellato di incontri con artisti di fama internazionale. Molendini racconta di Joao Gilberto, un musicista perfezionista, e dei momenti di tensione con la polizia durante i suoi viaggi con Caetano Veloso e Gilberto Gil. La sua penna riesce a trasmettere l’emozione di questi incontri, senza mai cadere nel gossip, ma piuttosto esplorando le complessità delle personalità che ha avuto il privilegio di conoscere.

Il mondo dello spettacolo e la critica sociale

La narrazione di Molendini non si limita a eventi di spettacolo, ma si trasforma in una riflessione su come il cinema e la musica abbiano rispecchiato i cambiamenti sociali in Italia. Dalla partecipazione a concerti storici, come quelli dei Genesis, alle esperienze personali di Umbria Jazz, il giornalista offre uno sguardo profondo sulla trasformazione del panorama culturale italiano.

Il libro esplora anche il mondo del business legato allo spettacolo, come dimostra il tentativo di trasformare il concerto di Frank Sinatra in una celebrazione personale da parte di imprenditori del calibro di Ferruzzi e Gardini. Queste esperienze, raccontate con uno stile incisivo, mettono in luce le intersezioni tra arte e commercio, evidenziando come il mondo dello spettacolo sia diventato sempre più una questione di profitto.

La trasformazione del giornalismo e la nostalgia per il passato

Nel corso della sua carriera, Molendini ha assistito a una profonda trasformazione nel giornalismo, dall’anarchia di una redazione popolata da personaggi eccentrici fino all’era digitale. La sua esperienza con Dagospia, sotto la direzione di Roberto D’Agostino, rappresenta un passaggio significativo verso un nuovo modo di fare informazione, che ha suscitato dibattiti e controversie.

Nelle pagine finali, traspare una certa malinconia. Molendini riflette sulla perdita di un’epoca, evidenziando la scomparsa di tradizioni come le bruschette con le telline di Fregene. Tuttavia, l’autore riesce a far rivivere momenti passati, raccontando le peculiarità di una redazione e delle sue liturgie, dove tutto si trasforma in storia. Sotto il sole di Roma, ogni episodio diventa un tassello di un mosaico che continua a vivere nella memoria collettiva.

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