Hamas chiede a Israele la liberazione di Barghouti mentre iniziano i trasferimenti di prigionieri palestinesi

Marianna Ritini

Ottobre 11, 2025

Hamas ha avviato una pressione sui mediatori per ottenere il rilascio di detenuti palestinesi, una richiesta che Israele ha finora respinto. Questo sviluppo si inserisce nel contesto di un accordo mediato dagli Stati Uniti, che continua a suscitare tensioni tra le parti coinvolte. La questione dei prigionieri, tra cui nomi di rilievo come Marwan Barghouti e Ahmad Saadat, è al centro delle trattative in corso.

Le richieste di Hamas

Mousa Abu Marzouk, esponente di Hamas, ha dichiarato in un’intervista a Al Jazeera che l’organizzazione sta “insistendo” per il rilascio di diversi detenuti palestinesi. Questi prigionieri, secondo quanto riportato, sono stati esclusi dall’elenco di quelli che Israele ha accettato di liberare nell’ambito dell’accordo. La situazione è complessa, poiché i negoziati sono ancora in corso e Hamas continua a sollecitare i mediatori affinché le richieste vengano prese in considerazione. Abu Marzouk ha inoltre confermato che Israele ha respinto nomi significativi, tra cui Abdullah Barghouti, Hassan Salama, Ibrahim Hamed e Abbas al-Sayyed, aumentando le tensioni tra le due parti.

Il contesto dell’accordo mediato dagli Stati Uniti

L’accordo mediato dagli Stati Uniti è stato concepito per affrontare diverse questioni irrisolte tra Israele e Hamas, tra cui il rilascio di prigionieri e la sicurezza nella regione. Tuttavia, il rifiuto di Israele di liberare determinati detenuti ha complicato ulteriormente la situazione. Le trattative sono caratterizzate da un clima di sfiducia, con entrambe le parti che esprimono preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alla legittimità delle richieste avanzate. La questione dei detenuti palestinesi rappresenta un tema sensibile, in quanto è spesso vista come un indicatore delle relazioni tra le due fazioni e della possibilità di una pace duratura.

Le reazioni internazionali

La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi di questa situazione. Le organizzazioni per i diritti umani e i governi di diversi paesi hanno espresso preoccupazione per il trattamento dei detenuti palestinesi e per le implicazioni di questo conflitto sulla stabilità della regione. Gli Stati Uniti, in qualità di mediatori, si trovano nella posizione di dover bilanciare le esigenze di sicurezza di Israele con le richieste legittime dei palestinesi. La risposta a queste dinamiche sarà cruciale per determinare il futuro delle trattative e la possibilità di una risoluzione pacifica.

L’11 ottobre 2025, la questione dei prigionieri rimane quindi un nodo cruciale nel dialogo tra Hamas e Israele, con il futuro delle relazioni tra le due parti che dipende dalla capacità di trovare un compromesso accettabile per entrambe.

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