Arte: ritrovato un capolavoro di Artemisia Gentileschi, un’altra Samaritana?

Lorenzo Di Bari

Ottobre 11, 2025

L’attenzione del mondo dell’arte è rivolta a un evento straordinario che si terrà a Brescia il 14 e 15 ottobre 2025, presso il Palazzo Cigola Fenaroli Valotti. Durante questa asta autunnale organizzata da Capitolium Art, si prevede la vendita di un dipinto di Artemisia Gentileschi, un’opera seicentesca che potrebbe rivelarsi un’importante scoperta per il collezionismo e la storia dell’arte. Il lotto 25 è un’imponente tela di dimensioni 85×109,5 cm, raffigurante una figura femminile a mezzo busto, riconosciuta dagli esperti Riccardo Lattuada e Nicola Spinosa come un’opera autografa della famosa pittrice caravaggesca. Secondo le loro analisi, il dipinto sarebbe un frammento di una versione inedita del “Cristo e la Samaritana al pozzo“, attualmente esposta a Palazzo Blu di Pisa.

La scoperta di un capolavoro

La presenza di questa tela sul mercato rappresenta un’opportunità unica per approfondire gli studi sull’altra Samaritana, quella di Palazzo Blu, conosciuta per essere una delle poche opere firmate e datate da Gentileschi. La tela, rinvenuta nel 2004 in una collezione privata siciliana e presentata al pubblico nel 2007 da Luciano Arcangeli, ha suscitato un grande interesse. Francesco Solinas ha condotto un’analisi approfondita su quest’opera, pubblicando un saggio nel 2023 che ha rivelato dettagli significativi sulla sua storia collezionistica. La scoperta di un’altra versione del dipinto solleva nuove questioni e invita a riconsiderare le informazioni già note.

Differenze stilistiche e tecniche

Il confronto tra il frammento in asta e la pala di Pisa mette in evidenza differenze significative. La postura del volto nella versione di Capitolium è meno inclinata e l’incarnato appare più morbido. Anche gli abiti indossati dalla Samaritana mostrano variazioni nei dettagli e nei colori, con una gamma di virtuosismi che caratterizza il lavoro di Gentileschi. La Samaritana al pozzo si distingue nel catalogo dell’artista come un’opera fondamentale, rappresentativa della sua fase matura a Napoli, dove iniziò a realizzare tele di grandi dimensioni per una committenza pubblica.

Un contesto storico affascinante

Artemisia Gentileschi ha trascorso venticinque anni a Napoli, dove ha costruito una carriera di successo come pittrice e imprenditrice. La sua vita è stata segnata da eventi significativi, tra cui il noto episodio di violenza subito da Agostino Tassi, ma la sua arte ha sempre brillato. La Samaritana al pozzo si colloca in un periodo cruciale della sua carriera, durante il quale ha esplorato nuove soluzioni compositive e ha ampliato la sua produzione artistica. La storia collezionistica del dipinto di Palazzo Blu, ricostruita da Solinas, è ora influenzata dalla scoperta di questa nuova versione, creando ulteriori interrogativi sulla produzione dell’artista.

Riflessioni sul futuro dell’arte

La presenza di un’opera inedita di Artemisia Gentileschi all’asta di Capitolium Art non solo offre l’opportunità di rivelare nuovi aspetti della sua produzione, ma stimola anche un rinnovato interesse per la sua figura. Le domande su quale delle due versioni fosse destinata ai Barberini e quale sia stata rappresentata nel dipinto di Michele Ragolia rimangono aperte, evidenziando quanto ci sia ancora da scoprire sul lavoro di questa artista leggendaria. La sua eredità continua a vivere e a ispirare, mentre il mondo dell’arte si prepara a un evento che potrebbe segnare una nuova era nella comprensione della sua opera.

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