Von der Leyen e il centrosinistra: divisioni evidenti su mozioni di sfiducia

Marianna Ritini

Ottobre 9, 2025

Il dibattito politico italiano si intensifica in vista delle prossime elezioni regionali, con i riformisti del Partito Democratico che esprimono preoccupazioni circa le alleanze strategiche del Movimento 5 Stelle. Oggi, 9 ottobre 2025, a Strasburgo, si svolgerà una votazione cruciale su diverse mozioni di sfiducia nei confronti di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. La situazione si complica ulteriormente con le decisioni prese dai vari gruppi politici, che potrebbero influenzare le dinamiche future della coalizione.

Il contesto politico europeo

La giornata di oggi a Strasburgo è segnata da un’importante votazione che coinvolge le mozioni di sfiducia contro Ursula von der Leyen. Mentre il centrosinistra si presenta disunito, con i Socialisti e il Partito Democratico contrari alla mozione, il Movimento 5 Stelle si schiera in modo controverso. Infatti, i rappresentanti del M5S hanno annunciato che voteranno sia la mozione presentata dal gruppo di sinistra, sia quella dei Patrioti, guidati da Marine Le Pen e Matteo Salvini. Questa scelta ha sollevato interrogativi tra i riformisti del PD, che si chiedono quale sia realmente la direzione politica del M5S e quale alleanza sia possibile costruire in Italia se il loro leader, Giuseppe Conte, sembra allinearsi con posizioni di destra.

Pina Picierno, figura di spicco tra i riformisti dem, ha messo in evidenza la contraddizione di un’alleanza con chi, fino a poco tempo fa, avrebbe desiderato vedere in difficoltà la loro collega di gruppo, Ilaria Salis. La domanda centrale è se sia possibile costruire una coalizione solida e vincente in Italia, mentre a livello europeo i segnali sembrano indicare una direzione opposta.

Le reazioni dei riformisti

I riformisti del Partito Democratico stanno chiedendo un chiarimento urgente sulla posizione del Movimento 5 Stelle. La delegazione M5S in Europa ha dichiarato di voler mantenere coerenza nella propria scelta, pur non condividendo i contenuti delle mozioni presentate dalle forze di destra. Tuttavia, i riformisti dem non sembrano convinti da questa giustificazione. Picierno ha espresso la necessità di un confronto aperto tra i leader del campo largo, sottolineando l’importanza di stabilire una linea politica chiara e condivisa.

Giorgio Gori, un altro esponente di rilievo, ha sollecitato un dibattito su una possibile coalizione che vada oltre una semplice somma di sigle. La questione del baricentro del Partito Democratico è diventata cruciale, specialmente dopo un lungo periodo di stabilità interna. Ora, l’area riformista intende farsi sentire, affrontando temi di rilevanza sia nazionale che internazionale, dalla politica estera a questioni economiche.

Eventi futuri e iniziative

In risposta alle attuali tensioni politiche, i riformisti del PD hanno organizzato un evento a Milano il 24 ottobre, intitolato “Crescere. Competitività, salari, welfare, sicurezza, Europa. Il contributo dei riformisti”. Questo incontro rappresenta un’opportunità per discutere le sfide future e il ruolo del Partito Democratico in un contesto europeo in evoluzione. La locandina dell’evento, caratterizzata da colori che richiamano l’Ucraina, evidenzia l’importanza della questione europea per il futuro della politica italiana.

L’attenzione dei riformisti è rivolta a costruire un’agenda politica che affronti le esigenze della società contemporanea, con un focus particolare su competitività e welfare. La risposta alle sfide europee e alle dinamiche interne sarà fondamentale per il futuro del Partito Democratico e delle sue alleanze politiche.

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