La presidente di Fiao, Iris Zani, ha lanciato un appello a Roma il 9 ottobre 2025, chiedendo l’approvazione del Piano Nazionale Cronicità e l’inserimento dell’obesità nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). Questo intervento è avvenuto in seguito all’approvazione della proposta di legge ‘Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità‘, presentata una settimana prima. Zani ha sottolineato l’importanza di riconoscere l’obesità come una malattia seria, piuttosto che una mera questione di scelte alimentari errate.
Il piano nazionale cronicità e l’importanza dell’approvazione
Durante la conferenza stampa, Zani ha affermato che è fondamentale garantire pari dignità alle persone affette da obesità per facilitare l’accesso alle terapie necessarie. La presidente ha evidenziato che il riconoscimento dell’obesità come malattia rappresenta un’importante inversione di rotta nel modo in cui viene affrontata questa condizione. “Questa legge deve essere vista come un punto di partenza”, ha dichiarato, suggerendo che ci sia ancora molto lavoro da fare per garantire che le persone obese ricevano le cure di cui hanno bisogno.
Il vicepresidente di Fiao, Eligio Linoci, ha aggiunto che l’approvazione di questa legge è un passo cruciale per migliorare l’accesso alle cure per i pazienti. Ha sottolineato l’importanza di investire in campagne di sensibilizzazione, sia per educare i pazienti sulla loro condizione sia per informare la comunità riguardo all’obesità, che spesso non viene percepita come una malattia seria. Linoci ha messo in evidenza che l’educazione è essenziale per aiutare le persone a riconoscere i propri problemi di salute e a cercare aiuto.
Il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che l’Italia è il primo Paese al mondo a riconoscere ufficialmente l’obesità come una malattia cronica. Questo traguardo è significativo in quanto l’obesità è un problema di salute globale che colpisce non solo gli adulti, ma anche i bambini. Schillaci ha promesso di lavorare per implementare la legge, coinvolgendo attivamente associazioni come Fiao per raggiungere obiettivi importanti nella lotta contro l’obesità.
Roberto Pella, presidente dell’Intergruppo Parlamentare Obesità, Diabete e Malattie Croniche Non Trasmissibili, ha evidenziato che la legge sarà fondamentale per promuovere iniziative di prevenzione e sensibilizzazione. Ha suggerito di collegare queste iniziative a eventi sportivi e campagne informative per ridurre lo stigma e il bullismo associati all’obesità. Pella ha sottolineato che affrontare l’emergenza dell’obesità è cruciale per garantire la sostenibilità dei sistemi sanitari.
Le sfide future e l’impatto della nuova legge
Andrea Lenzi, presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, ha dichiarato che il riconoscimento dell’obesità come malattia ha un impatto significativo sul trattamento delle patologie correlate. Ha avvertito che se non affrontata adeguatamente, l’obesità potrebbe avere conseguenze negative per le generazioni future e per il sistema sanitario. La nuova legge, secondo Lenzi, posiziona l’Italia come leader globale nell’impegno contro questa malattia.
Luca Busetto, professore in Nutrizione presso l’Università degli Studi di Padova, ha aggiunto che l’obesità è una condizione complessa influenzata da vari fattori. Ha sottolineato l’importanza di utilizzare un linguaggio rispettoso e scientificamente accurato per affrontare il problema e combattere lo stigma associato a questa malattia. La nuova legge rappresenta un passo avanti significativo nel riconoscere la complessità dell’obesità e nel promuovere una migliore comprensione della sua gravità.